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Come benedire un falò per la festa di San Giovanni

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Robert Hoetink/Shutterstock

Philip Kosloski - Aleteia - pubblicato il 22/06/16

La festa di San Giovanni il Battista è il 24 giugno, e in molte parti del mondo la sera prima si organizza un falò

Nel corso dell’anno, la Chiesa celebra tre compleanni: quello di Gesù, quello di Maria e quello di Giovanni il Battista, perché tutte e tre queste nascite sono state “non macchiate” dal peccato originale. Si crede (anche se non è stato dichiarato a livello dogmatico) che San Giovanni sia stato privato del peccato originale nel grembo materno quando sussultò di gioia al suono della voce di Maria (cfr. Lc 1, 44).

Il compleanno di San Giovanni si celebra il 24 giugno, tre mesi dopo l’Annunciazione e sei mesi prima della nascita di Cristo. La festa coincide con il solstizio d’estate, il momento dell’anno in cui le giornate sono più lunghe. Dopo la celebrazione del compleanno di San Giovanni i giorni diventano progressivamente più brevi fino al solstizio d’inverno, verso il 25 dicembre, quando le giornate tornano ad allungarsi. Ciò corrisponde alle parole di San Giovanni il Battista: “Egli deve crescere, io diminuire”.

Una delle tante celebrazioni tradizionali associate al compleanno di San Giovanni è la benedizione di un falò la notte precedente. Ciò viene fatto per commemorare le parole di Zaccaria nel Benedictus:

Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,

per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre

e nell’ombra della morte

e dirigere i nostri passi sulla via della pace”

(Lc 1, 78-­79)

San Giovanni viene visto spesso come la luce che brilla nell’oscurità, indicando la vera luce del mondo, Gesù Cristo.

In occasione della sua festa, in molte parti del mondo è tradizione organizzare una festa con un falò e far benedire il falò da un sacerdote. A volte le persone bruciano cose vecchie per simboleggiare il passaggio dalla Vecchia Legge alla Nuova Legge in Cristo. È anche un momento appropriato per dare fuoco a vecchi sacramentali che non sono più in uso (come vecchi scapolari), perché bruciarli è uno dei modi idonei per eliminare gli oggetti sacri.

Ecco la preghiera di benedizione del falò che dev’essere pronunciata da un sacerdote, anche se in assenza di un presbitero la può recitare un laico per aiutare i presenti a capire il collegamento tra il falò e San Giovanni il Battista:

SACERDOTE: Il nostro aiuto è nel nome del Signore.

TUTTI: Egli ha fatto cielo e terra.

SACERDOTE: Il Signore sia con voi.

TUTTI: E con il tuo Spirito.

SACERDOTE:

Preghiamo.

Signore Dio, Padre onnipotente, luce che non viene mai meno e fonte di ogni luce, santifica + questo nuovo fuoco e fa’ che dopo l’oscurità di questa vita possiamo giungere senza macchia da Te che sei la luce eterna. Per Cristo nostro Signore.

TUTTI: Amen.

Il fuoco viene asperso con l’acqua santa, e in seguito il clero e il popolo cantano l’inno Ut queant laxis.

SACERDOTE: Venne un uomo mandato da Dio.

TUTTI: Il suo nome era Giovanni.

SACERDOTE:

Preghiamo.

Dio, che in virtù della nascita del beato Giovanni hai reso questo giorno degno di lode, dona al tuo popolo la grazia della gioia spirituale, e mantieni il cuore dei tuoi fedeli fisso sulla via che porta alla salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.

TUTTI: Amen.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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