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3 consigli per non perdere la speranza nei momenti più difficili

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Catholic Link - pubblicato il 21/06/16

Nel mezzo delle lotte quotidiane che tutti affrontiamo, volgiamo lo sguardo a Colui che ci ha amati fino all'estremo

di Kristina Hjelkrem

Secondo la mitologia greca, Prometeo ha rubato il fuoco agli dei per regalarlo agli uomini. Per vendicarsi di lui, Zeus ha creato una donna di nome Pandora da dare in sposa al fratello Epitemeo. Pandora è stata creata con molti talenti, ma anche con tanta curiosità. Come regalo di nozze Zeus ha regalato a Pandora un vaso, ordinandole di non aprirlo per nessuna circostanza. Ma l’innata curiosità di Pandora la spinge ad aprire il vaso, da cui scappano immediatamente tutti i mali del mondo. Quando Pandora è riuscita finalmente a chiudere il vaso, in esso è rimasto soltanto la speranza. Ecco da dove sorge l’espressione “la speranza è l’ultima a morire”.

Oggigiorno l’umanità deve pregare costantemente per ricevere il dono della speranza. Secondo quanto si legge sui giornali, sembrerebbe che il mondo si sia capovolto. Ogni giorno leggiamo di nuovi attacchi terroristici, legalizzazione dell’aborto, persecuzione dei cristiani, denuncie di abusi contro le donne, e tante altre situazioni dolorose. Allo stesso tempo, nella vita personale, si possono attraversare situazioni di difficoltà economica, circostanze familiari complicate, crisi spirituali, stati di salute insopportabili… sono tutte cose che ci rubano l’allegria.

Davanti a tanto dolore e tristezza, come evitare di perdere la speranza? Come mantenerla nel nostro “vaso”?

Ecco alcuni consigli (dalla mia personale esperienza) per vivere la virtù della speranza in ogni situazione che stai affrontando.


1. Tieni i piedi per terra. Sii realista

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Essere cristiani non è mai stato facile, in nessun momento della Storia. Oggi vediamo che in Medio Oriente la persecuzione dei cristiani è costante e ogni giorno muoiono persone a causa della propria fede (uno degli obiettivi dello Stato Islamico sono i cristiani); nel mondo occidentale, ideologie come quella del gender e del diritto di scelta perseguitano a livello ideologico chi non fa propria la loro visione dell’uomo e della donna (matrimonio omosessuale, diritto all’aborto, etc.).

In questo senso, essere realisti significa considerare le sofferenze moderne, non chiudere un occhio davanti alle difficoltà che derivano dall’essere cristiani ed essere disposti ad accettare le conseguenze di chi siamo.

È importante comprendere le dinamiche che ci sono tra la fede cristiana e il mondo, per non cadere nella tentazione di considerare la speranza come il semplice “confidare” che tutto andrà bene, che i cristiani verrano completamente capiti e accettati. In questo modo eviteremo di avere “false speranze”, che ci faranno perdere ogni certezza alla prima delusione.


2. Mantieni lo sguardo verso il cielo. Alimenta una vita di preghiera

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La parola speranza viene dal latino «spes», che ha la stessa radice del verbo “aspettare”. Cosa si aspetta dunque un cristiano? Cos’è che pensi ti possa portare allegria nei momenti più bui? Usando le parole di papa Francesco, un cristiano: «(…) aspetta qualcuno che sta per arrivare: Cristo il Signore, che è sempre più vicino».

In definitiva, chi è cristiano aspetta Cristo. Papa Francesco parla della speranza nei seguenti termini: «La speranza non è un ottimismo, non è quella capacità di guardare le cose con buon animo e andare avanti … la speranza è un rischio, è una virtù rischiosa, è una virtù, come dice san Paolo ‘di un’ardente aspettativa verso la rivelazione del Figlio di Dio’. Non è un’illusione».

L’unico modo per conoscere questo mistero di amore, che dà un senso alla vita e alla sofferenza dell’uomo, è la preghiera: conoscere Cristo. Può sembrare una cosa molto complicata, ma in realtà non lo è. È semplice come andare di domenica pomeriggio nella chiesa più vicina, inginocchiarsi davanti al tabernacolo e dire: “Hey Dio, sono Kris. Sono qui perché voglio conoscerti di più”. Sarà Lui a insegnarti la Sua verità e le Sue promesse. Stare davanti a Dio significa trovare l’amore più reale che ci sia, un amore incondizionato ed eterno. Significa trovare l’amore più puro. Significa essere invitati a confidare profondamente nelle Sue parole ed attendere, con gioia, Lui.

Mantenere una vita di preghiera dà l’opportunità di sapere che c’è davvero qualcosa di più, oltre il dolore.

In questo senso, è stato detto più volte che la Vergine Maria è la prima cristiana. La Madonna è il più grande esempio di come vivere la virtù della speranza, perché è lei che ha dato il primo «fiat» (sì) al Signore, esprimendo totale fiducia nei suoi piani.


3. Non stancarti di chiedere la virtù della speranza

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Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, la virtù della speranza è una delle tre virtù teologali (fede, speranza e carità). Qualificarla come tale è importante, perché lascia intendere che ha «come origine, causa ed oggetto Dio Uno e Trino», il che significa che proviene da Dio e porta direttamente verso Dio.

Per vivere la speranza nella nostra vita, non possiamo dimenticare di chiederla al Signore. Dio stesso ci incoraggia a farlo, quando ci ricorda nel Vangelo: «Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!» (Matteo 7,11).

Lui, più di chiunque altro, vuole vederci felici e gioiosi. Lui, più di chiunque altro, conosce le nostre lotte e i nostri dolori. Ed è Lui che è letteralmente morto per consolarci e per abbracciarci nei momenti di difficoltà. Non dimentichiamoci mai di andare da Dio per chiedere di riempire i nostri cuori di speranza. Speranza nelle Sue promesse e nel Suo amore.

In definitiva, vivere la speranza cristiana è vivere la speranza nella promessa di Colui che ci ha amati fino all’estremo. Si tratta di affrontare i dolori e le prove di ogni giorno sapendo che la cultura della morte, il male, l’ingiustizia e la sofferenza non hanno l’ultima parola. Cristo ha vinto il mondo. Se amiamo di più e conosciamo di più il Signore, riusciremo a trattenere nel nostro “vaso” la virtù consolatrice della speranza.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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