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Sapevi che la Bibbia comanda di realizzare immagini sacre?

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© Alexandre Rotenberg / Shutterstock

Aleteia Team - pubblicato il 10/06/16

Chi confonde gli abomini pagani con le immagini sacre accusa la Bibbia di essere contraddittoria

Nell’ambito della religione è frequente l’accusa per cui le immagini significano idolatria, ma nella Bibbia si trovano esempi di immagini che non hanno nulla a che vedere con gli idoli.

Cherubini sull’Arca dell’Alleanza (cfr. Esodo 25, 18):

– A sinistra, le immagini dei cherubini sull’Arca dell’Alleanza, in base a Esodo 25, 18.

– Davanti all’Arca con le immagini, il santo re Davide gioisce e salmodia (2 Sam 6, 5-­6)

– Era attraverso queste immagini che Dio parlava a Mosè (Esodo 25, 22).

Gesù crocifisso:

– Gesù appeso alla Croce dà compimento a una “figura biblica” che parlava di lui: quella dell’immagine del serpente di bronzo nel deserto (Num 21, 8; Gv 3, 14)

Da ciò deriva l’affermazione di San Paolo: “Non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo” (Gal 6, 14).

La Bibbia comanda di realizzare immagini

1 – Cosa sono le immagini? In generale, sono rappresentazioni scultoree di persone di qualsiasi natura, o di concetti morali. Ad esempio, le immagini dei cherubini, di Mosè, della libertà…

2 – E le immagini sacre, cosa sono? Sono rappresentazioni di santi, di angeli, della Vergine Maria, di Gesù…

3 – Chi ha comandato di realizzare le immagini? È stato Dio stesso, secondo quanto ci insegna la Bibbia. Dio ha comandato di realizzare immagini di cherubini (angeli) per l’Arca dell’Alleanza (Es 25, 18). L’Arca dell’Alleanza con i cherubini si trovava nel luogo più sacro del Tempio, il “sancta sanctorum”, che una volta all’anno il sacerdote aspergeva con il sangue delle vittime immolate a Dio (Eb 9,1­-7). Anche Salomone ha riempito di immagini il Tempio (1 Re 6, 23-­29), e Dio lo ha approvato (1 Re 8, 6­11).

4 – A che cosa servono le immagini? A ricordare gli angeli, i santi e Dio stesso. È quello che insegna anche la Bibbia. Nel Libro dei Numeri (21, 8), Dio ha ordinato a Mosè di realizzare e innalzare su un palo di legno un serpente di bronzo e ha detto che chi lo avesse guardato sarebbe stato guarito dai morsi dei serpenti. Gesù si riferiva a questo fatto come a una “figura” della sua crocifissione (Gv 3, 14). I falsi credenti, tuttavia, detestano la Croce, come anche Satana. Dice al riguardo la Bibbia: “Noi predichiamo Cristo crocifisso” (1 Cor 1, 23).

5 – Allora era il serpente che curava? No. Era Dio. Ma l’immagine del serpente è servita per ricordare l’offesa arrecata a Dio, per ricordare insomma Dio.

6 – E l’immagine di Cristo sulla croce? Ricorda molto di più: ricorda il peccato, la redenzione attraverso la croce, l’amore di Cristo per noi. È il culmine delle immagini: ci aiuta a pensare a Dio, ad andare verso Dio.

7 – A che altro servono le immagini? Contribuiscono a dare ai luoghi di culto un aspetto sacro e invitano al raccoglimento e alla preghiera (Es 25,22; 1 Re 6, 23­-28). Per questo i cherubini dell’Arca dell’Alleanza non erano semplici ornamenti: ricordavano la mediazione secondaria degli angeli (Eb 1, 14) e integravano gli oggetti di culto.

Oltre a questi casi, la Bibbia è piena di “immagini” e “quadri” che l’Artista Divino ha “dipinto” con lettere divine. Questi quadri hanno ispirato gli artisti umani nelle loro splendide pitture, sculture e immagini. Tornando al serpente di bronzo: perché continui ad essere simbolo della Passione di Cristo, non importa che il re Ezechia l’abbia distrutto circa cinque secoli dopo (2 Re 18, 4). Il bastone di Mosè, alzato su un palo per ordine di Dio, è stato approvato da Gesù duemila anni dopo. Mantiene tutto il suo valore simbolico, pur essendo stato distrutto.

8 – Noi cattolici adoriamo le immagini? No. Chi lo afferma non capisce il cattolicesimo, o mente e agisce contro la Bibbia.

9 – Noi veneriamo le immagini. Perché? Perché sono rappresentazioni di persone sante e amiche di Dio, o di Dio stesso. E perché ispirano amore per le virtù e portano a imitare le persone sante che rappresentano. Per questo, le immagini sacre sono molto utili. Non c’è niente di idolatra in questo. È simile il motivo per cui rispettiamo e veneriamo la bandiera nazionale: simboleggia la patria e ispira il patriottismo.

10 – Cosa condanna allora la Bibbia? I falsi dei e i loro idoli, come gli “dei muti” (Sal 134, 15-­17) e le immagini e sculture delle cose del cielo, della terra e delle acque (Es 20, 3­-5). Si tratta degli idoli che i pagani realizzavano per rappresentare i loro falsi dei (Rm 1, 23). Gli antichi gentili adoravano come “dèi del cielo” certi astri (Giove, Venere…), “della terra” certi uccelli e quadrupedi, “delle acque” certi anfibi e rettili (Es 32, 1­-6; Rom 1, 23). Per gli egizi, ad esempio, il coccodrillo era un animale sacro.

Chi confonde gli abomini dei gentili con le immagini sacre oltraggia la Bibbia e la rende contraddittoria, affermando una cosa in un posto e negandola in un altro.

11 – Chi è contro le immagini che la Santa Chiesa venera non va solo contro la Bibbia, ma anche contro il senso comune. Non possiamo neanche pensare senza formarci delle immagini nella mente. L’uso di immagini è connaturale al nostro modo di intendere l’esistenza e di comunicarla; è un modo naturale di accendere il cuore, preservando l’immagine di coloro che amiamo, come facciamo con i ritratti dei genitori, dei figli, dei parenti e degli amici.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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