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Per essere un cattolico praticante serve… pratica!

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Shutterstock/Diego Cervo

Katrina Fernandez - pubblicato il 07/06/16

Andare regolarmente a Messa offre benefici in questo mondo e nel prossimo

Cara Katrina,

mio marito ed io siamo molto feriti dalla nostra parrocchia. Nostro figlio è iscritto alla scuola elementare parrocchiale e abbiamo lo sconto riservato ai cattolici, ma quest’anno ci è stato detto che non avevamo accesso allo sconto perché il nostro parroco non pensa che siamo abbastanza cattolici. Siamo molto arrabbiati e abbiamo provato a parlare con il parroco, ma è rimasto decisamente indifferente alla cosa. Ci ha fatto chiamare dal suo segretario per spiegarci che lo sconto vale solo per i cattolici praticanti, e visto che non frequentiamo regolarmente la Messa non siamo più considerati cattolici.

È assurdo! Sia io che mio marito siamo cattolici, membri della parrocchia, e nostro figlio ha ricevuto lì la Prima Comunione l’anno scorso. Mio marito vuole togliere nostro figlio da quella scuola l’anno prossimo a meno che non si risolva la questione. Senza lo sconto non possiamo permetterci le rate. Avevo solo bisogno di sfogarmi e chiedere cosa dovremmo fare. Trovare un avvocato canonico? Scrivere al vescovo?

Abbastanza cattolica

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Cara Non abbastanza cattolica,

sai che c’è una soluzione semplice per porre subito fine a questo dramma, vero?

1. ANDATE. A. MESSA

Andate a Messa ogni domenica. Andate a Messa in ogni festa di precetto. Andate a Messa senza eccezioni. Confessatevi regolarmente, e andate a Messa.

Non scrivete al vescovo. Andate a Messa. Non chiamate un avvocato canonico. Andate a Messa.

Non importunate il vostro parroco. Andate a Messa. Confessatevi, e bene. E poi andate a Messa.

Volete lo sconto per i cattolici praticanti? Guadagnatevelo praticando attivamente la vostra fede.

Andate a Messa. Punto.

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Cara Katrina,

ho festeggiato il mio 27° compleanno andando al secondo matrimonio dell’anno, e giugno è appena iniziato! Ora sono ufficialmente l’unica del mio gruppo di amici a non essere sposata. Non ho nemmeno una relazione seria, e a questo punto della mia vita i miei amici pensano che sono troppo vicina ai 30 anni per fare la difficile. Mi sono sempre detta che avrei sposato solo un altro cattolico, ma ora sto iniziando a chiedermi se non mi sia isolata troppo per trovare l’amore. So che se aprissi la mia agenda degli appuntamenti ai non cattolici avrei sicuramente più scelta, e sto prendendo seriamente in considerazione questa ipotesi. Che ne dici?

Susan K.

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Cara Cercasi Susan Disperatamente,

permettimi di essere molto diretta. Vuoi sapere cosa penso dell’abbassare drammaticamente i tuoi standard e sacrificare le tue convinzioni per pura disperazione?

Hai 27 anni, non 97. Vari miei amici e conoscenti si sono sposati per la prima volta tra i 35 e i 50 anni. Stai usando la tua età come scusa per rinunciare alle tue convinzioni sperando di trovare una soluzione rapida al tuo problema.

E qual è il tuo problema? Non è il fatto di essere single e l’unica dei tuoi amici a non essere ancora sposata, ma che non sei felice di com’è la tua vita attualmente. Stai misurando la tua vita con gli standard altrui, il che porta a invidia, autocommiserazione e disperazione. La disperazione è il massimo deterrente delle proposte di nozze.

Il mio consiglio è quello di rimanere fedele al tuo desiderio di sposare solo un uomo cattolico. I matrimoni costruiti su una fede condivisa hanno basi più forti e durano di più. Vuoi una soluzione rapida o un impegno duraturo forte costruito sulla tua fede cattolica?

Quando metti la cosa in prospettiva, la risposta alla tua domanda diventa piuttosto chiara.

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Cara Katrina,

la coordinatrice della liturgia della mia chiesa mi ha chiesto di diventare ministro dell’Eucaristia. In condizioni normali avrei detto di sì, ma il motivo per cui me l’ha chiesto è che sono di origini cubane e vorrebbe una “presenza più varigata a livello etnico nella liturgia” per attirare di più le altre razze e mostrare quanto sia inclusiva la nostra parrocchia.

Sarei il simbolo del “latino”. Penso che intendesse davvero farmi un complimento. Anche se avessi voluto offrirmi per questo compito, ora mi sento a disagio.

Alla fine le ho detto di no sostenendo di avere troppi impegni, ma la questione mi ha così infastidito che mi sto chiedendo se dovrei raccontarla a qualcuno.

Rispettosamente,

Miguel (ma tutti mi chiamano Mike e non sono neanche mai stato a Cuba)

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Caro Mike,

l’obiettivo del ministro straordinario della Santa Comunione, o ministro eucaristico, è portare l’Eucaristia a chi è costretto a casa o aiutare nella distribuzione della Comunione in situazioni straordinarie. La tua tipica Messa domenicale può non essere sempre una situazione straordinaria che richiede l’uso regolare di ministri eucaristici.

Quello che ha suggerito la coordinatrice della liturgia della tua parrocchia è un abuso. Voleva usarti per uno scopo diverso da quello inteso per questo ministero specifico, per farti stare fondamentalmente lì a dimostrarti “latino”.

È razzista.

La tua parrocchia sembra un po’ troppo concentrata sulle apparenze esteriori e sul fatto di sembrare invitante e inclusiva quando nella pratica sta alienando le etnie diverse. Sembra che abbia le priorità un po’ confuse. Le parrocchie fiorenti e spiritualmente feconde sono centrate su Cristo, non sulla propria immagine.

Il mio istinto, perché detesto le parrocchie di questo tipo, sarrebe quello di dirti di scrivere al tuo parroco e raccontargli la questione e poi cercarti in fretta un’altra parrocchia, ma per correttezza dovresti prendere un appuntamento con il tuo parroco e discutere la questione con lui. Potrebbe anche non sapere quello che sta facendo la coordinatrice della liturgia. Se questa parrocchia è la tua casa e sei soddisfatto quando ci vai, allora parlane con il parroco. È ovvio che questa cosa ti sta infastidendo e che hai bisogno di scaricarti di questo peso.

Se la soluzione che trovi non è soddisfacente, allora ribadisco il mio istinto iniziale di dirti di andartene e trovare un’altra parrocchia.

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Katrina Fernandezha un dottorato in essere single e un master in monogenitorialità con specializzazione in senso di colpa cattolico. Scrive su questi e altri argomenti legati alla sopravvivenza da più di un decennio. Si possono sottoporre le proprie domande all’indirizzo katrinafixesitforyou@gmail.com.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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