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Perché i manoscritti medievali sono pieni di conigli furiosi e armati?

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dominio pubblico

Daniel R. Esparza - pubblicato il 30/05/16

Forse bisognerebbe chiederlo a quei monaci annoiati e con un senso dell'umorismo un po' macabro...

Immagina la vita di un amanuense durante il Medioevo, uno scriba. Devi trascrivere un volume intero (poco importa se quel libro ti sia piaciuto o meno), ogni giorno, parola per parola. A tua disposizione hai soltanto una penna, l’inchiostro e il vellum. Niente Microsoft Word, nessun tasto per cancellare, niente luce elettrica, impossibile “salvare” o “copincollare”. Per poi, una volta finito quel libro, ricominciare da capo. Di nuovo. Con un altro libro.

Ah, per favore, non dimenticarti di adornarlo con delle meravigliose lettere a stampatello e con delle decorazioni ai margini.

È successo che non pochi amanuensi hanno voluto riempire quei margini con delle scene crude, spesso violente o grottesche. Come ha scritto Cory Doctorow nel suo articolo su BoingBoing, “i margini dei manoscritti medievali sono stati il campo di gioco di monaci annoiati con un senso dell’umorismo un po’ macabro”.

E uno dei motivi preferiti per manifestare tale umorismo è stato quello del coniglio assassino, proprio come quello nel film Monty Python e il Sacro Graal.

Armati fino ai denti come cavalieri, questi conigli violenti sono stati spesso raffigurati uccidere cani, umani o duellare contro altre creature. Ma qual è il simbolismo che si nasconde dietro tutto ciò?

A spiegarlo è Jon Kaneko-James, citato da Cory Doctorow:

“Dal momento che conigli e lepri erano simboli di codardia, innocenza, impotenza e sessualità passiva ma ardente (molte immagini sessuali medievali hanno a che vedere con lupi che saltano su conigli), l’idea di una loro vendetta sembra abbia divertito gli artisti medievali, proprio come diverte me. Va considerato che si tratta di animali abbastanza indifesi, la cui unica speranza di sopravvivenza è quella di accoppiarsi rapidamente e poi fuggire, caratteristica non proprio fortunata in epoca medievale: una parte consistente dell’economia francese era basata proprio sul mangiare e scuoiare conigli. “L’icona della vendetta del coniglio non è appannaggio unico dei manoscritti miniati: i cosiddetti ‘sedili della misericordia’ della Cattedrale di Manchester sono sorretti da un’incisione del 15esimo secolo che rappresenta un cacciatore cotto allo spiedo da conigli, mentre i suoi cani sono bolliti in un pentolone”. “Nei manoscritti medievali, l’immagine della vendetta dei conigli è spesso usata per mostrare la codardia o la stupidità della persona illustrata. Lo possiamo notare nel soprannome della lingua inglese mediaStickhare (“lepre impalatrice”, ndt) rivolto ai codardi. Guardando attentamente la Poke list, vedremo molti cacciatori rudi intimorire i conigli con dei lunghi bastoni. Nel poema epico del 13esimo secolo Roman de Renart c’è un personaggio, il leprotto Codardo, che cattura un uomo armato. Alla vista del roditore, l’uomo fa cadere la spada e finisce con l’essere impalato”.

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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