Tu, cattolico, sai spiegare il mistero dell’Ascensione di Gesù?“Miei fratelli e sorelle, bisogna che diventiate con me testimoni della risurrezione di Gesù. In effetti, se non sarete voi i suoi testimoni nel vostro ambiente, chi lo sarà al vostro posto? Il cristiano è, nella Chiesa e con la Chiesa, un missionario di Cristo inviato nel mondo”
Papa Benedetto XVI
La meditazione dell’evento divino dell’Ascensione di Cristo ci invita a riflettere sulla nostra vita di cristiani.
San Luca ci offre alcuni dettagli interessanti sul momento dell’Ascensione di Gesù. Quando si sono ritirati dalla città ed Egli è salito al cielo, tutti sono rimasti fermi lì, in estasi, guardando in alto, mezzi perduti, ancora senza capire, finché due angeli hanno spiegato loro che dovevano continuare a vivere la propria vita (cfr. At 1,9-10). E lo stesso San Luca, completando l’informazione, dice che “essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia” (cfr. Lc 24,52). I discepoli erano già molto felici per la resurrezione di Gesù, e in quel momento hanno capito che la loro missione sarebbe iniziata, ma con la forza che veniva dall’Alto.
Ma perché Gesù è salito al cielo? Avrebbe potuto semplicemente scomparire nell’aria, magicamente… Credo che “guardare in alto” sia uno degli atteggiamenti che Gesù ci ha voluto insegnare. Quando guardiamo in alto, dimentichiamo tutto ciò che c’è sotto di noi, ci distacchiamo dalla terra e desideriamo il cielo. Guardiamo meno a noi e più a Dio.
Un altro dettaglio importante: quello è stato il vero congedo di Gesù. Da quel momento i discepoli non avrebbero più rivisto il Maestro. Capiamo che in nessun momento si sono lamentati o hanno chiesto a Gesù: “Resta ancora un po’!” No, al contrario! Quando Gesù è salito al cielo si sono rallegrati…
E questa è un’altra lezione che possiamo trarre da questo passo. Gesù ci ha voluto insegnare che la Sua presenza supera la morte e trascende i tempi. Non dev’esserci tristezza perché non riusciamo a vederlo… La fede è più forte della ragione. Agisce potentemente per il potere del Suo Spirito che assiste, illumina, rafforza e difende la Chiesa e ciascuno di noi.
Questo ci fa pensare: dove sono quella fede e quella gioia che muovevano i primi cristiani? Erano una minoranza, e anche così hanno contagiato il mondo! Ci manca forse il fatto di ritirarci e vivere quell’esperienza di osservare il Signore mentre sale e ci invia il Suo Santo Spirito?
Adoriamo Cristo Signore che sale in cielo e ci porta con Sé!
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]