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Charlie Brown crede in Dio?

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20th Century Fox

Daniel R. Esparza - pubblicato il 06/05/16

Un articolo recente spiega come la fede di Charles Schulz abbia ispirato la sua opera

Stephen Lind, autore di A Charlie Brown Religion: Exploring the Spiritual Life and Work of Charles M. Schulz, afferma che anche se conosciamo tutti piuttosto bene l’opera di Schulz, ben pochi di noi lo riterrebbero “un pioniere cristiano, un leader dei media americani per il potere e la frequenza dei suoi riferimenti religiosi”.

Conti alla mano, Lind ha visto che più di 560 dei quasi 17.800 fumetti dei Peanuts hanno un riferimento spirituale, religioso o teologico.

Per mettere questi dati in prospettiva, Jonathan Merritt (l’autore dell’articolo, pubblicato su The Atlantic) invita a pensare a questo: ci sono solo 61 fumetti con la scena in cui Lucy toglie la palla a Charlie quando lui la sta per calciare. I riferimenti religiosi nella sua opera erano il motivo per cui i pastori e le riviste religiose chiedevano a Schulz il permesso di riprodurre i suoi fumetti. E lui lo accordava quasi sempre.

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Forse il più evidente – e quello che si ricorda di più – di tutti i riferimenti religiosi di Charlie Brown è quello dello speciale The True Meaning of Christmas. Quando Charlie capisce che il Natale è stato secolarizzato al punto che il significato della festa è stato quasi completamente eliminato dalla celebrazione, Linus recita il racconto del Vangelo di Luca della nascita di Gesù. Per essere più precisi, sta citando l’edizione di re Giacomo.

Ecco un altro po’ di carne da mettere al fuoco: quando lo speciale di Charlie Brown è apparso in televisione, meno del 9% di tutti gli episodi natalizi contenevano qualche riferimento religioso.

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Shulz stesso ha ammesso una volta che stava predicando: “Predico in questi fumetti, e merito lo stesso diritto di dire ciò che voglio che ha il ministro sul pulpito”. Ma la sua predicazione non era quella di un pastore fondamentalista, né quella di un apologeta, o anche di una persona che voleva fare proseliti. Che tipo di predicazione si trova allora nei Peanuts?

“Sono interessato a realizzare un fumetto che dica qualcosa ed esprima qualche commento sulle cose importanti della vita”, ha detto una volta Schulz.

Schulz divenne cristiano quando tornò negli Stati Uniti dopo essere stato schierato in Europa durante la II Guerra Mondiale. In base alla sua testimonianza, stare in guerra aveva acceso il suo amore per la letteratura sacra. La sua Bibbia personale era piena di note scritte a mano ai margini, ha insegnato a lungo in una scuola domenicale e ha perfino fondato un gruppo di studio sull’Antico Testamento.

“Le piccole cose che diciamo e facciamo in nome di Dio sono come dei sassolini gettati in acqua”, ha detto una volta Schulz secondo The Atlantic. “Le increspature si diffondono in modo circolare, e influenzano persone che possiamo conoscere solo molto poco e a volte per niente”.

Alcuni di questi sassolini tirati da Schulz sono solo citazioni bibliche incluse nei suoi fumetti, come la volta in cui Linus chiede a Snoopy: “Ti dà fastidio che la Bibbia non parli molto bene dei cani?”

Il beagle replica: “Mi dà sicuramente fastidio, ma porgo l’altro muso”.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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