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Rendere la preghiera “divertente” per i bambini? Ma anche no…

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© Mazur/catholicchurch.org.uk

Katrina Fernandez - pubblicato il 29/04/16

Cercare di rendere la preghiera divertente invia il messaggio sbagliato

Cara Katrina,

Aiuto! Ai miei bambini non piace pregare. Si annoiano con il rosario, si annoiano a Messa, si annoiano durante l’adorazione. Tutto quello che voglio è pregare insieme come famiglia senza che siano irrequieti e si lamentino. Come posso rendere il momento da dedicare alla preghiera più divertente?

Playful Pray­er

Cara Playful Pray­er,

Non puoi. Passiamo alla prossima domanda.

Anch’io a volte mi annoio con il rosario. La preghiera è difficile, a volte è perfino un compito ingrato, anche per gli adulti, per cui pensa cosa possono provare i tuoi bambini. Suggerisco di avere aspettative adatte all’età.

Tornando alla questione dei compiti, perché diamo dei compiti ai nostri figli? Perché siamo sadici e ci piace che soffrano? Troviamo le loro lamentele gradevoli?

OK, forse un po’.

No, diamo ai nostri figli dei compiti perché insegnano loro ad essere responsabili, fanno capire che sono dei membri di una famiglia e che hanno un obiettivo. Sbarazzatevi dell’idea che i compiti siano negativi, e anche dell’idea che la preghiera debba essere divertente.

Cercare di rendere la preghiera divertente invia il messaggio sbagliato – che vale la pena di fare solo le cose che intrattengono o interessano, e che la preghiera è utile solo se ne traiamo qualcosa, in questo caso il divertimento.

Non è che dalla preghiera non si ottenga nulla. Alcune ricompense della preghiera sono la grazia, il conforto e la crescita spirituale, ma ottenere qualcosa in cambio non è l’unico motivo per cui preghiamo.

Preghiamo anche per rendere grazie a Dio ed esprimergli il nostro amore, anche quando non ce la sentiremmo. È questa la chiave. Come genitori, non facciamo questo per i nostri figli – trascurare il nostro sonno per stare alzati ad accudire un bambino malato? Non perché la mancanza di sonno sia divertente, ma perché amiamo i nostri figli.

Anziché cercare di rendere la preghiera divertente e meno “compito”, dovremmo insegnare ai bambini l’importanza di pregare anche quando non ce la sentiamo. La perseveranza spirituale è fondamentale.

Se Madre Teresa ha sperimentato la notte oscura, allora cosa vi fa pensare che voi o i vostri figli sarete sempre immuni alla noia spirituale e alla preghiera come compito ingrato?

So che come genitori vi preoccupate del fatto che a meno che non rendiate la preghiera divertente i vostri figli tenderanno ad associarla a qualcosa di sgradevole e cercheranno di evitarla a tutti i costi. È una preoccupazione legittima, ma solo perché conoscete qualcuno che a sua volta conosce qualcuno i cui figli sono andati alla scuola parrocchiale per tutta la vita e sono staticostretti ad andare in chiesa e ora si mettono il rossetto nero e sono dei ribelli non significa che i vostri figli seguiranno lo stesso esempio.

Permettetemi di chiedervi qualcosa: come genitori, la preghiera è sempre piacevole per voi? E avete mai abbandonato la Chiesa e la vostra fede? I vostri figli si arrendono facilmente? Hanno la tendenza ad abbandonare qualsiasi cosa non appena diventa sgradevole?

No, non credo. E allora lasciate stare. Mettete via i pupazzetti che rappresentano gli apostoli.

Pregate insieme e basta. Niente cose divertenti o stratagemmi. Pregate e basta, e mettete in pratica la vostra fede. Andate all’adorazione almeno una volta a settimana (anche se solo per cinque minuti). Iniziate una tradizione del primo venerdì o del primo sabato. Confessatevi ogni mese come famiglia. Recitate ogni settimana il rosario, se farlo ogni giorno è troppo – e magari all’inizio cominciate solo con una decina –, ma pregate ogni giorno, come famiglia, anche se si tratta solo di rendere grazie prima dei pasti e prima di andare a letto. Potete anche recitare una breve preghiera per i defunti con i vostri bambini ogni volta che passate vicino a un cimitero o pregare per le persone che rispondono alle chiamate d’emergenza o quando vi passa vicino un’ambulanza. Le piccole cose costruiscono una fede solida.

Il punto è questo: vivete apertamente il vostro cattolicesimo, e se i bambini si lamentano lasciateli fare. Il vostro unico dovere è essere certi che i vostri figli siano nutriti a livello spirituale. Non è richiesto che lo gradiscano.

Quanti bambini che conoscete amano la verdura? Date ai vostri figli delle caramelle per cena perché è più facile e divertente? Capite dove voglio arrivare.

Insomma, i compiti non sono negativi, perché insegnano cose come la responsabilità e aiutano i bambini a definire cos’è importante nel contesto della famiglia e della casa. Creiamo dei compiti per le cose che sono importanti e per gestire meglio la famiglia.

E allora, se trovate il tempo per assicurarvi che alcuni compiti importanti vengano svolti, perché non dare la stessa importanza alla preghiera? Assicuratevi che venga fatta, indipendentemente da tutto il resto. Questo insegnerà ai vostri figli che la preghiera è un aspetto importante di una famiglia che funziona quanto lavare i piatti e la biancheria.

So che niente di tutto questo sembra entusiasmante, ma ancora una volta vi chiedo cosa vi faccia pensare che la preghiera debba essere entusiasmante tutto il tempo. La preghiera non riguarda come ci sentiamo, ma come ci sentiamo riguardo a Dio.

E se voi genitori lottate con un periodo di aridità nella vostra vita di preghiera, non lo nascondete ai vostri figli. Lasciate che notino questa lotta. Spiegate loro che è il normale flusso e riflusso della spiritualità. Mostrate loro, attraverso la vostra perseveranza, che mettete la preghiera al di sopra di tutto il resto nella vostra vita – al di sopra della convenienza, del comfort e dei sentimenti. Continuate solo a pregare.

Katrina Fernandezha un dottorato in condizione da single e un master in monogenitorialità con specializzazione in senso di colpa cattolico. Scrive su questi e altri argomenti relativi alla sopravvivenza da oltre un decennio. Le si può inviare qualsiasi domanda all’indirizzo katrinafixesitforyou@gmail.com.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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