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Giuda ed io

crocefissione

© nito / Shutterstock

Aleteia - pubblicato il 24/03/16

C'è un po' di Giuda nel tuo cuore? La risposta ti sorprenderà

di Monsignor Henrique Soares, vescovo di Palmares (Brasile)

Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: ‘Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?’. E quelli gli fissarono trenta monete d’argento” (Matteo 26, 14-15)

È stato un discepolo a consegnare Gesù, un “cristiano”.

Se gli ebrei sono stati incolpati di aver respinto il loro Messia e di aver tramato la sua morte, se i romani hanno avuto colpa per la codardia di Pilato, che ha preferito lavarsene le mani, anche noi discepoli abbiamo la nostra parte di colpa. Siamo anche noi rappresentati in questa triste scena.

Giuda era uno dei nostri, era come noi:
era stato chiamato amorevolmente da Gesù;
il Maestro l’ha chiamato per nome, l’ha invitato a vivere con Lui…
Giuda ha mangiato con Gesù,
ha ascoltato la Sua parola, come noi…
Anche noi ci nutriamo alla mensa del Maestro nell’Eucaristia,
anche noi ascoltiamo la Sua parola proclamata in modo solenne in ogni Sacrificio della Messa…

Perché Giuda ha tradito Gesù? I motivi non sono del tutto chiari… A quanto sembra, gli apostoli, in generale, aspettavano un messia glorioso, potente, che restaurasse l’antico regno di Israele, e contavano di partecipare alle glorie e ai vantaggi di quel regno.

A poco a poco, Gesù ha deluso le loro aspettative: era un Messia umile, povero, servitore, mansueto! È entrato nella casa di Zaccheo, il pubblicano, ha curato il servo del centurione dell’esercito romano oppressore e ha lodato la fede del soldato, ha ordinato di perdonare i nemici e ha affermato che il Suo Regno era di pace e verità…

Sicuramente i Dodici hanno dovuto cambiare mentalità, hanno dovuto abbandonare le proprie illusioni per abbracciare la proposta di Gesù. Sembra che Giuda non ne sia stato capace… Il Maestro lo ha deluso. La delusione è diventata amarezza, l’amarezza rabbia e la rabbia lo ha portato a diventare cinico di fronte a tutto ciò che riguardava Gesù: è rimasto tra i Dodici, ma non era già più lì con il cuore, non era più un discepolo, non era più davvero uno dei Dodici. Ha iniziato a rubare il denaro dalla cassa comune e ora era deciso a consegnare Gesù… Era uno dei nostri, uno di noi, uno come noi…

Anche noi a volte siamo tentati di rimanere delusi dal Signore:
non agisce come speravamo,
non fa quello che vorremmo,
non ci dà soddisfazione.
La tentazione è quella di accantonarlo, o anche di rimanere tra i discepoli ma non essendo più veri discepoli, facendo le cose a modo nostro, o perfino di tradirlo, vendendoci alle passioni, al vizio, alla disonestà, ai valori del mondo, al peccato, a una doppia vita…

Signore, Gesù, per misericordia, per pietà,
non permettere che io Ti tradisca!
Sono della stessa pasta di Giuda, mio fratello!

Sono povero, a volte meschino,
non sempre riesco a vedere con l’ampiezza e la profondità
del Tuo Cuore…

A volte dubito, a volte ho difficoltà ad accettare davvero quello che chiedi…
Signore, vieni in mio aiuto,
perché non faccia come Giuda o peggio di lui!

Lui almeno dopo ha pianto e si è impiccato…
Io potrei fare di peggio:
potrei continuare, cinico, a perseverare nel mio peccato,
nel mio errore,
difendendo la mia posizione
e dicendo che sei Tu a sbagliare,
che sei superato, anacronistico!
Pietà di me, Gesù, per la Tua Passione!
Ricordati di me, quando sarai nel Tuo Regno!

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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