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I vescovi tedeschi rilanciano il cardinalato femminile? E’ una bufala!

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 15/03/16

Quello che si potrebbe prefigurare è un ufficio di consulenza laico. Ma nessuna possibilità di ordinazione è all'orizzonte

Si riaccende il dibattito sulla ordinazione delle donne cardinali? La Stampa (8 marzo) e il blog cattolico thewanderpress,com rilanciano la notizia.

Il quotidiano torinese, in particolare, spiega che lo spunto proviene dalla Germania, e addirittura dal sito ufficiale della Conferenza Episcopale tedesca, una fonte continua di prese di posizione e iniziative spesso sorprendenti, e dall’autorevole portale cattolico tedesco katholisch.de. Entrambi pubblicano un’intervista della giornalista austriaca di Radio Vaticana Gudrun Sailer.

Sailer elogia dapprima il pontefice per avere incoraggiato la discussione sul tema delle donne in Vaticano. Quando poi le viene ricordato che, anche a giudiziose del papa attuale, non saranno ammesse né donne prete né donne cardinale, risponde: «Il problema risiede nella Legge canonica. Solo i preti hanno la possibilità di prendere decisioni che siano impegnative da un punto di vista legale per altri preti. Ma ci sono proposte di specialisti di diritto canonico, maschi e femmine, per trovare più spazio ai laici».

Fra questi la proposta di creare un ruolo nuovo per le donne nella Chiesa. Secondo Sailer l’allargamento alle donne del cardinalato, che si è sviluppato solo nell’undicesimo secolo come ufficio ecclesiastico, e che non è stato stabilito da Gesù. «Sarebbe possibile creare un tale nuovo ufficio di consulenza per le donne. Credo che sarebbe una buona idea creare questo tipo di ufficio e vedere come si sviluppa».

NESSUN PRECEDENTE STORICO

Il professore Johannes Grohe, docente di Storia della Chiesa alla Pontificia Università della Santa Croce, e vicedirettore del Römisches Institut der Görres-Gesellschaft, uno dei maggiori istituti internazionali che si occupa di storia della Chiesa e del patrimonio culturale cristiano, premette che non ci sono precedenti storici di donne cardinali.

I TRE GRUPPI DI CHIERICI

«Il collegio cardinalizio – spiega Grohe ad Aleteia – nasce da tre gruppi di chierici che aiutavano il Romano Pontefice nello svolgimento del suo ministero di vescovo di Roma e capo della Chiesa universale».


«Dall’antichità si conosce il gruppo di sette diaconi, di un numero non fissato di presbiteri e di sette vescovi dei dintorni di Roma, i cosiddetti vescovi suburbicari».

LAICI ESCLUSI DAL COLLEGIO

Questo gruppo di chierici, prosegue il docente di Storia della Chiesa alla Santa Croce, «si stabilisce tra il VIII e XI secolo come collegio, e a partire del decreto di Nicolò II del 1059 spetta unicamente a questo Collegio cardinalizio l’elezione del Papa, mentre prima il pontefice era eletto dal clero in generale e dal popolo. Laici non hanno fatto mai parte del collegio – poi cresciuto in numero e importanza per il governo della Chiesa – e di conseguenza non ci sono state mai donne, che hanno ricoperto questa carica».

NESSUNA IPOTESI DAI VESCOVI

Allora la proposta di cardinali-donne rilanciata sul portale della Conferenza Episcopale Tedesca oggi è realmente praticabile e in che termini?«Lo dico subito – taglia corto Grohe – si tratta di un falso giornalistico. Nessun vescovo tedesco ha rilanciato questa proposta, non l’ha fatto il portale internet katholisch.de della Chiesa cattolica in Germania, e nemmeno l’ha fatto la giornalista Gudrun Sailer, intervistata in occasione della Giornata mondiale delle donne l’8 marzo dal summenzionato portale».

CONSULENZA LAICA E IN “ROSA”

A questo punto spiega l’equivoco che si è creato. Sailer, precisa Grohe, ha pubblicato recentemente il libro Papst Franziskus. Keine Kirche ohne Frauen (Papa Francesco. Non c’è Chiesa senza donne), che raccoglie testi del pontefice riguardo al ruolo della donna nella Chiesa, con un’introduzione dell’autrice. «Qui e nella intervista la giornalista spiega che papa Francesco cerca di dare più spazio alle donne anche in ruoli importanti. La giornalista fa un paragone dicendo che, come nel suo tempo è nato il cardinalato come risposta ad una esigenza concreta – istituzione di diritto ecclesiastico, non istituzione da parte del Signore Gesù – così potrebbe anche oggi nascere un incarico di consulenza in cui ci sarebbe spazio per laici e con questo anche per le donne».

UN UFFICIO E NON l’ORDINAZIONE

Parliamo dunque di un ufficio di consulenza e non di donne-cardinali. Questa intervista, conclude il docente di Storia della Chiesa, «è stata recepita maldestramente dal sito thewandererpress.com (Maike Hickson) creando un equivoco, che poi è stato divulgato in italiano dal Blog San Pietro e dintorni (Marco Tosatti). Purtroppo, in entrambe le notizie manca la dovuta verifica sul testo originale dell’intervista».

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