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Tentazione e ansia: come individuarle e combatterle

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Giulia Bartra-CC

Radio Maria - pubblicato il 09/03/16

Le crisi, spesso profonde, si risolvono se una persona parla e si lascia aiutare

Nella tentazione si verificano una ricerca ansiosa di qualcuno o qualcosa che ci riscatti e l’angoscia per il fatto di voler uscire dalla situazione di tentazione. Il tentatore attenta contro la pazienza, cerca di destabilizzare a livello emotivo.

Abbiamo la sensazione che niente ci aiuti. Sembra che tutto si metta contro di noi, come se fosse un nemico dai vari volti, una legione di azioni contrarie.

Il sacerdote cileno Sant’Alberto Hurtado, nella sua esperienza in Europa, quando stava sperimentando la chiamata all’opera dell’Hogar de Cristo, descriveva in questo modo ciò che accadeva nel suo cuore: “Ho la sensazione che tutti i diavoli siano contro di me”.

A volte si cammina nella vita con la sensazione che qualcuno abbia cambiato la direzione della strada senza avvisare e all’improvviso tutte le macchine arrivino da davanti.

Sorge allora il mutismo, il sentire che niente e nessuno ci aiuta, che non riusciamo a uscirne, che non possiamo andare avanti.

Ignazio di Loyola dice che è come un innamorato che cerca di non dire il suo segreto, di non raccontare, perché se se ne accorgesse il padrone della sposa poi chiederebbe il conto.

E allora il maligno ci invita al silenzio, perché se denunciamo la sua strategia e le sue cattive intenzioni usciremo allo scoperto.

Il solo fatto di aprir bocca, di gridare, di raccontare, di riferire la tentazione o il buon consiglio di una persona che discerne basta per disarmare e far svanire quello che apparentemente era tremendo.

È come quando nelle tempeste estive all’improvviso tra i fulmini e il vento inizia a soffiare una brezza dolce, esce il sole e da un momento all’altro passa tutto.

Così lo spirito positivo, con la sua dolcezza, con la sua presenza, spazza via le nubi che attentano contro di noi.

Le crisi, spesso profonde, si risolvono se una persona racconta, parla e si lascia aiutare.

In altri casi basta una piccola crisi ma chiusa e taciuta, senza aprire il cuore, perché inizi la lotta della vita.

La tentazione è progressiva nel deterioramento e omicida nell’intenzione. Inizia piano, rafforzandosi a poco a poco. Ignazio dice che bisogna frenare le sue azioni fin dal principio e capire in che direzione vanno le sue intenzioni.

La tentazione si vince affrontandola fin dall’inizio, altrimenti è come una palla di neve che inizia piccola per poi ingigantirsi.

I monaci medievali dicevano che è meglio uccidere i nemici appena nati, prima che crescano. Ovviamente non parliamo di persone, ma di spiriti nemici – cattivi pensieri, inclinazioni sbagliate…

Le persone crescono nella vita spirituale se conoscono le tentazioni e le vincono non appena appaiono, appena nascono.

Spesso partendo da una falsa ragione iniziale, come un primo e sottile tranello, si giunge alla falsa conclusione che indebolisce tutto partendo da pregiudizi, da sospetti, dal guardare di sottecchi, dal non credere a ciò che dice l’altro.

Non dimentichiamo che lo spirito malvagio è omicida, usa argomentazioni iniziali con una piccola ragione e finisce per annichilire le scelte degli stati di vita.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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