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Ho fallito: perché? E ora cosa faccio?

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© raincarnation40

padre Carlos Padilla - pubblicato il 08/03/16

Siamo infedeli nell'amore quando lo trascuriamo e perdiamo tempo là dove non avremmo mai pensato di stare, ma...

C’è una tentazione inscritta nell’anima che mi torna sempre alla mente. La paura di non essere all’altezza di ciò che ci si aspetta, di non ottenere quello che desidero, di non compiere ciò che ho promesso.

Dava voce a questa paura una persona che pregava così: “La vita mi fa paura. Mi spaventa non essere all’altezza, deludere, scandalizzare. Ho inscritta nel cuore quella santità di perfezione che credo che Tu mi chieda. Mi allontano da Te quando cado e faccio male le cose. E non credo di avere diritto a niente”.

Mi vedo così quando non sono all’altezza e non credo alla misericordia di Dio. Credo con la testa e non con il cuore. È quella tentazione che mi turba. Quella paura di deludere. Di non raggiungere le mete sognate, i progetti delineati. Di non valere. Di non essere fedele. Quanto è facile non essere fedeli ai nostri sogni! Quanto è facile mettere da parte le promesse fatte!

L’altro giorno una persona mi ha detto una cosa molto vera: “Parliamo sempre di adulterio indicando quando una persona va con un’altra ed è infedele al proprio coniuge, ma l’adulterio è più di questo, è ignorare la persona che si ama cercando altre cose in cui mettere il proprio cuore e vivere una vita parallela. Non importa che non ci sia un’altra persona. Possono essere solo cose, hobby e interessi, ma il cuore è sempre adultero”.

Questa affermazione mi ha fatto pensare. È proprio vera. Siamo adulteri quando il nostro cuore non è fedele all’amore originario, all’opzione compiuta per tutta la vita. Siamo infedeli nell’amore quando lo trascuriamo e perdiamo tempo lì dove non avevamo mai pensato di stare.

Credo che Dio possa lavorare sul mio cuore per renderlo più suo. So anche che continuerà ad abbracciarmi in mezzo alla mia argilla e non si spaventerà delle mie debolezze. Non si sorprenderà vedendomi cadere. Mi amerà lo stesso quando fuggirò da Lui e non Lo vorrò. Quando sarò un figlio assente. Un figlio ingrato.

So che mi bacerà quando mi allontanerò dal suo cammino. Lo so con la testa, è vero, ma tante volte lo nego con il cuore. Non conosco davvero la sua misericordia.

Ho solo un’immagine falsa della santità e della vera paternità. Quel figlio che non risponde al concetto di figlio sperato. Quel figlio fallito che torna a casa. Quel figlio pieno di sogni incompiuti. Quell’anelito di felicità rotto in mille pezzi.

È duro deludere nella vita. Non essere all’altezza. Di fronte agli insuccessi possiamo perdere la speranza e pensare che niente abbia più soluzione.

A volte pensiamo che la vita sarà in un certo modo. Scegliamo una vita. Optiamo pensando che sia il progetto di Dio. Ci facciamo illusioni e immaginiamo un futuro perfetto con amori perfetti. Sogniamo una vita grande e piena.

Ma poi non è così e la vita ci delude. Falliamo. Passiamo la fame quando il lavoro che immaginavamo non va bene. Proviamo la solitudine quando l’amore per cui lottiamo scompare. Tocchiamo terra dopo essere stati sul punto di toccare il cielo. Quello che immaginavamo non diventa realtà. Che facciamo?

Una persona diceva: “Non esistono fallimenti irrimediabili. Angosciato ma non schiacciato; sconfitto ma non annichilito. Quando spesso c’è la tentazione di dire: ‘Non ce la faccio più’, com’è possibile non rimanere schiacciati dalla fatica? Ecco il nostro segreto: in ogni momento affidiamo tutto a Cristo e a sua Madre nel Santuario: le difficoltà degli altri, le nostre, tutto ciò che ci aggredisce”.

A volte quello che riteniamo sia un cammino di felicità nella nostra vita si stronca. Una malattia, una morte, un incidente. Ma non ci sono fallimenti irrimediabili. Non avvengono tragedie che non abbiano una soluzione.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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