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Deadpool e La Passione di Cristo

David Ives - Aleteia - pubblicato il 29/02/16

Entrambi i film sono molto fedeli alle loro fonti, il che entusiasma e a volte infastidisce

Forse avete visto titoli come quello di Forbes, che afferma “Deadpool si appresta a battere La Passione di Cristo come film visibile da minori accompagnati campione di incassi di tutti i tempi”. Non è strano se si pensa ad alcune delle somiglianze nel modo in cui sono stati realizzati i due film. Sia Deadpool che La Passione sono stati lavori d’amore per i rispettivi registi, ciascuno dei quali ha accettato un budget relativamente ridotto per poter portare sullo schermo un adattamento assai fedele del materiale da cui partiva. E in ciascun caso, il pubblico ha risposto a questa fedeltà con il successo che ha tributato al film.

Ovviamente le similitudini non vanno molto oltre.

Per chi non ha familiarità con Deadpool, è fondamentalmente una parodia degli eroi più amati della Marvel Comics. Scherza come Spiderman, rigenera dalle ferite come Wolverine e uccide i criminali a sangue freddo come il Punitore. Deadpool è anche matto da legare, al punto da credersi un personaggio di un libro comico e da trascorrere molto tempo facendo commenti direttamente ai suoi lettori, commenti spesso pieni di volgarità e spunti sessuali. Tutto ciò ha reso questo personaggio sboccato uno dei più popolari della Marvel, e ora, grazie al regista Tim Miller e all’attore Ryan Reynolds, sta passando al grande schermo.

La trama di Deadpool è quella tipica dei supereroi, un racconto di come il personaggio (Ryan Reynolds) ottiene i suoi superpoteri e li usa per cercare di salvare la sua fidanzata, Vanessa (Morena Baccarin), dalle grinfie del cattivo Ajax (Ed Skrein). Onestamente, i dettagli della trama non sono molto importanti. Come il fumetto che lo ha ispirato, la storia di Deadpool non è poi molto più di una cornice essenziale a cui appendere 90 minuti di scherzi e gag, la maggior parte dei quali spinti.

Quest’ultimo aspetto è importante perché uno degli elementi principali di Deadpool è il fatto che può essere visto dai minori solo se in presenza di un adulto. Pieno di dosi liberali di volgarità, brevi flash di nudo e violenza sanguinaria occasionale, il film non è decisamente per bambini. La maggior parte del suo materiale potenzialmente offensivo, tuttavia, è smorzato da generose dosi di umorismo. Le situazioni sessuali suscitano più risatine che vere provocazioni, e i momenti cruenti restano a livello di fumetto. Il film è crudo, sicuramente, ma solo nel senso più “giovanile”. Non sorprende, quindi, che il Canada abbia stabilito che il film è vietato ai minori di 14 anni e non di 18.

Il film è innegabilmente divertente fin dai titoli iniziali, che insultano allegramente chiunque sia coinvolto nella sua realizzazione, come quando si vede il compagno di stanza anziano e cieco di Deadpool che passa gran parte del suo tempo cercando di assemblare un mobile di Ikea. È tuttavia innegabile che la pellicola miri anche a fare appello agli istinti di base della maggior parte dei ventenni per i quali sono stati scritti originariamente i fumetti.

La Chiesa chiede raramente la condanna completa di un film in particolare, perché, come ha fatto nel corso della storia, ci incoraggia a riconoscere il bene in tutti gli sforzi umani, anche in quelli non cristiani. È per questo che quando il Vaticano ha diffuso la sua lista dei 45 film più importanti di tutti i tempi si includevano molti film d’azione che mostravano azioni che di per sé potevano essere considerate moralmente offensive (ad esempioLa Strada, del 1954) ma nel contesto del film specifico puntavano a qualcosa di superiore. Il Vaticano ha lodato i meriti di questi film pur stando attento a non promuovere ogni cosa che vi appariva.

Nello stesso senso, Deadpool non è del tutto amorale. In una buona parte del film, Deadpool è accompagnato dall’eroico X-Man, Colossus, e se le suppliche di Colossus nella maggior parte dei casi cadono nel vuoto, il mentalmente instabile Deadpool cerca ancora di rimanere dalla parte dei buoni uccidendo solo persone davvero negative.

Ora, è sufficiente a raccomandarvi di abbandonare la vostra visione quaresimale annuale de La Passione di Cristo a favore di Deadpool? No, ovviamente no. Vorrei semplicemente sottolineare che mentre il marketing del film vi farebbe credere che riguardi fondamentalmente Caligola nelle vesti di supereroe, è più simile a una serie di liceali che ridono dei loro scherzi volgari. E come molti di quegli adolescenti, Deadpool vuole apparire molto cool ma ha ancora un cuore buono.

In un mondo che non ha creato, in un’epoca che non ha scelto, un uomo cerca i segni di Dio nel mondo… guardando i film. Quando non fa recensioni per Aleteia, David Ives trascorre il suo tempo analizzando l’intersezione tra cinema cult o a basso budget e cattolicesimo su The B-Movie Catechism.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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