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Decalogo per allontanare il divorzio dal tuo matrimonio

coppia felice

Brian Wolfe /CC

Orfa Astorga - Aleteia - pubblicato il 19/02/16

Bisogna impegnare tutta la propria intelligenza e tutto il proprio cuore perché il rapporto funzioni

Come allontanare le ombre del divorzio dalla vostra relazione? Il matrimonio è come il vino: se non si cura, con gli anni diventa aceto. Fate quello che è in vostro potere per evitarlo! Ecco dieci suggerimenti che possono essere d’aiuto.

1- Vivere pienamente l’impegno. In amore non si sceglie davvero se non ci si impegna con la persona scelta. Aver scelto il coniuge è una grande manifestazione della nostra libertà, perché rinunciando a tutto ciò che non sia quella persona amata ci arricchiamo in un “io, per te, con te” nella salute e nella malattia, in ricchezza e in povertà. Il contrario sarebbe la massima assurdità, perché nessuno rinuncia a tutto per niente.

2- Non ammettere mai l’indifferenza. Sforzarsi di “essere lì”, partecipando, interessandosi alle occupazioni reciproche di ogni giorno, curando insieme i bambini, cucinando. Sforzarsi di ascoltare. Non lasciare solo l’altro in ciò che lo occupa e lo preoccupa, dalle questioni più delicate ai dettagli più minimi. Solo se si cura l’altro lo si può comprendere in ciò che pensa, che sente, nelle sue gioie e nelle sue preoccupazioni, in quello che lo anima e in quello che lo scoraggia. Bisogna sapersi mettere al suo posto.

3- Non accettare una dipendenza malata. Curare sempre lo spazio reciproco per prendere decisioni, difendendo ragionevolmente i propri criteri, discutendo faccia a faccia, se necessario, di quello che è di reciproco interesse per amore. Curare la propria individualità in quella nuova forma di essere che nasce dall’unione tra due persone, perché è così che i coniugi hanno bisogno l’uno dell’altro. Anziché coartare l’autonomia dell’altro, è preferibile lasciare che corra il rischio di sbagliare.

4- Non manipolare. Avere una comunicazione spontanea e sincera che rifletta sempre l’intimità del pensiero. Non dire una cosa intendendone un’altra, non fare calcoli ricorrendo alla scusa o al pretesto. Manipolare vuol dire strumentalizzare e non rispettare la condizione di persona nel coniuge. Si manipola con le parole, con le argomentazioni, con i toni di voce, con le espressioni corporee; si manipola con tutta l’umanità quando è proprio attraverso questa che possiamo amare. La sincerità è il tessuto forte dell’amore, e allo stesso tempo il suo delicato profumo.

5- Rispettare la libertà. Non dimenticare mai che il coniuge è un essere libero anche se è diventato liberamente un dono per me; che è per la sua libertà che godo del suo amore. Le sue decisioni, i suoi gusti, i suoi talenti, sono la ricchezza di un essere unico e irripetibile, che sbocciano dalla sua intimità per condividerli con me rendendomi migliore.

6- Avere fiducia. Non tenere per sé qualcosa che l’altro deve sapere. Cercare sempre un dialogo aperto partendo dalle cose più ordinarie per arrivare ai sentimenti più profondi. Essere consapevoli del fatto che ciò che non si comunica diventa subito un segreto, una barriera che poi porta alla discrepanza che non fa comunicare, che separa, che isola. Ogni differenza si risolve e unisce per amore. Non ci dev’essere di mezzo la sfiducia.

7- Non ammettere gelosie. Non paragonare i successi di uno a quelli dell’altro. Non paragonare il coniuge a terze persone, e non dubitare della fedeltà del suo amore cadendo in sospetti ingiusti. Non accettare di vivere nel timore, sotto il peso di una minaccia, ma essere sicuri dell’affetto dell’altro.

8- Modellare il carattere. Non giustificare l’intemperanza di fronte alle contrarietà, permettendo cattivi comportamenti, sia in casa che in luoghi pubblici, con toni inadeguati, gesti che fanno vergognare e umiliano profondamente, creando insicurezza nell’altro e attentando alla dignità del suo amore.

9- Rifiutare il timore. “Il timore allontana da sé l’amore”. Il coniuge che per timore del conflitto nel rapporto inizia a concedere finisce per cedere permettendo che l’altro cresca nell’errore. Si deve avere la fiducia di dire che si è stanchi e che non si vuole uscire per andare al cinema, parlare dell’impertinenza di uno dei due, della mancanza di pazienza, del disinteresse, degli errori commessi, ecc. Non bisogna accettare quella falsa prudenza che dà solo l’apparenza che il matrimonio vada bene, mentre in incubazione ci sono molti risentimenti.

10- Curare la propria coscienza. Nel matrimonio nessuno può mancare di rispetto a se stesso senza mancare di rispetto anche al coniuge e viceversa. Si deve lottare contro le mancanze morali che si annidano nella persona, spezzando la sua integrità.

L’amore tra gli sposi matura quando si comprende la personalità della persona amata; quando ci si mette nei suoi panni per accettarla pienamente e amarla com’è. Solo così il dono dell’amore è vero dono.

Orfa Astorga de Lira, orientatrice familiare, Master in Matrimonio e Famiglia, Università di Navarra. Si può contattare all’indirizzo consultorio@aleteia.org

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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