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La teosofia è la madre dell’occultismo moderno

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Miguel Pastorino - pubblicato il 19/01/16

Vi parliamo di Madame Blavatsky e del suo odio viscerale per il cristianesimo

La teosofia è alla base della stragrande maggioranza delle sette e dei movimenti esoterici e occultisti moderni, così come dei pilastri dottrinali del movimento New Age e di gruppi diversi come Nueva Acropoli, la Chiesa Universale e Trionfante, la Metafisica di Conny Méndez o la Chiesa Cattolica Liberale. Conoscerne la storia e la dottrina ci permette di comprendere lo spirito comune dell’esoterismo che oggi è diventato comune nei mezzi di comunicazione e in migliaia di pubblicazioni su temi spirituali di carattere magico-occultista.

Teosofia antica e moderna

Come la maggior parte dei movimenti esoterici, i suoi membri si richiamano a una tradizione immaginaria nel tempo, che non ha alcuna base storica. Anche se il termine “teosofia” (saggezza di Dio o saggezza divina) è antico ed è stato usato in vari modi, tradizionalmente si riferisce a una saggezza che deriva direttamente da Dio, come una filosofia che mettendo da parte la ragione e l’esperienza ordinaria perché insufficienti e rifiutando la rivelazione biblica come superflua o fittizia prende i suoi materiali dalle esperienze che certi uomini “privilegiati” possono arrivare ad avere con le loro sole forze naturali, mediante processi misteriosi.

Ma la Società Teosofica non ha nulla a che vedere con la teosofia dell’esoterismo classico. È stata fondata nel 1875 negli Stati Uniti da un gruppo di amanti dei misteri [1], dello spiritismo, della pseudoscienza e dell’esoterismo. Ci si è appropriati del termine ma senza alcuna relazione con la comprensione tradizionale della teosofia. Per loro il “teosofo” sarebbe colui che ha acquisito la conoscenza della divinità, ma non si tratta di una conoscenza speculativa, quanto di un “ampliamento della coscienza”, del “campo spirituale interno”.

La figura di Madame Blavatsky

Helena Petrovna Blavatsky (Helena Rottenstern), fondatrice della Società Teosofica, è la figura più importante dell’occultismo moderno, precursore del movimento New Age e di un’ideologia esoterica anticristiana. Nata nel 1831 a Yekaterinoslav (Ucraina), a 18 anni sposò l’anziano generale Blavatsky, dal quale divorziò tre mesi dopo. Esercitò come medium spiritista e affermò di essere stata tra il 1851 e il 1858 in Tibet, dove avrebbe ricevuto l’insegnamento della Grande Fraternità Bianca.

In realtà in quel periodo andò a Londra, dove si legò a importanti circoli spiritisti dell’epoca, e menziona un incontro a Hyde Park con un “Mahatma” che le diede la missione di fungere da intermediaria tra la Grande Fraternità e l’umanità. È complesso dedurre dai suoi scritti dove si sia recata davvero e dov’è “stata” solo con la mente. Andò in Italia, Russia, Inghilterra, India, Canada, Messico ed Egitto, ma il viaggio in Tibet sembra una pura invenzione.

Influenzata da una delle sue conversazioni, si trasferì in India per insegnare la sua dottrina, ma venne smascherata come impostore dal dottor Hodgson per i trucchi spiritisti. Appassionata di spiritismo e occultismo, elaborò la propria interpretazione esoterica della Bibbia, basandosi su presunte ispirazioni interiori. Antirazionalista e anticristiana, fece parte di società segrete e fondò, insieme al colonnello Olcott, la Società Teosofica nel 1875 a New York. Strinsero legami con la massoneria, e la Blavatsky chiese che venissero inclusi gradi di iniziazione, una dottrina segreta e un distintivo.

Tornata in Europa, nel 1884 riorganizzò le sezioni teosofiche smantellate e fondò la rivista anglofona “Lucifer” e quella francofona “Lotus Bleu”. Scrisse la sua opera più importante, “La dottrina segreta”, e iniziò alla teosofia Annie Besant, segretaria e suo futuro successore. Morì nel maggio 1891, sola nella sua residenza di Londra, alcolizzata e abbandonata dalla maggior parte dei suoi adepti. I suoi libri più noti sono “Iside svelata” e “La dottrina segreta”.

L’esoterista Guénon smaschera la Società Teosofica

Nella sua opera “Il Teosofismo”, il filosofo ed esoterista francese René Guénon criticò duramente Madame Blavatsky e la Società Teosofica per le loro dottrine poco serie e per le “affermazioni chimeriche”, che non avevano nulla a che vedere con l’esoterismo autentico o con la teosofia: “Questa organizzazione non deriva da alcuna scuola che si leghi, neanche indirettamente, a qualche dottrina di questo genere. I suoi membri non sono affatto teosofi, al massimo, se si vuole, teosofisti” [2].

Guénon criticava le invenzioni storiche e dottrinali della Società Teosofica e la sua totale mancanza di legame con le tradizioni esoteriche di Oriente e Occidente. Smascherava anche il presunto “cristianesimo esoterico”, perché nascondeva un odio viscerale per il cristianesimo, rivelato nelle stesse parole di Madame Blavatsky: “Il nostro obiettivo non è restaurare l’induismo, ma cancellare il cristianesimo dalla faccia della terra” [3].

Guénon citava anche un discorso pronunciato da Annie Besant al Congresso dei Liberi Pensatori a Bruxelles nel 1880, nel quale affermò: “È necessario innanzitutto combattere Roma e i suoi sacerdoti, lottare ovunque contro il cristianesimo e cacciare Dio dai cieli” [4].

I successori: Annie Besant [5] e Rudolf Steiner

Annie Besant è stata una delle figure più importanti nella promozione e nel consolidamento della Società Teosofica in tutto il mondo. Militante politica e intellettuale, pubblicò più di settanta libri in appena sette anni e scrisse innumerevoli discorsi. In India, dal suo arrivo a Benares nel 1891, fondò il primo collegio teosofico e lavorò a varie cause sociali ed educative. L’incidente più polemico avvenne quando cercò di creare un “cristianesimo esoterico” e provò a convincere un giovane indù, Krishnamurti, di essere il nuovo messia atteso, dichiarandolo nel 1923 il nuovo Istruttore del mondo. Nel 1929 Krishnamurti ripudiò la teosofia e negò pubblicamente di essere il presunto “Signor Maitreya”, il che generò una crisi in Annie Besant, che morì nel 1933.

Rudolf Steiner, leader dei teosofi tedeschi, si allontanò dalla Società Teosofica nel 1913 trascinandosi dietro tutti i teosofi tedeschi e alcuni svizzeri, italiani e francesi, con i quali fondò l’antroposofia, una visione più secolarizzata e antropocentrica della teosofia. Per gli antroposofi, ogni uomo ha la natura divina. Su uno sfondo panteista in cui si evita ogni allusione a Dio, che non può concedere nulla né ascoltare suppliche, l’antroposofia si presenta più filosofica che religiosa, ma è ugualmente una dottrina esoterica. Come la Società Teosofica, ha copiato riti, simboli e dottrine dalla massoneria.

Le dottrine della Società Teosofica

La dottrina di Madame Blavatsky rivaluta personaggi leggendari e storici, mescolati e falsificati, amalgamando spiritismo, occultismo, esoterismo ed elementi di varie religioni e filosofie.

Il teosofismo sostiene una dottrina essoterica (pubblica) e un’altra esoterica (occulta), riservata ai soli iniziati. Chi non possiede le conoscenze teosofiche viene considerato ignorante e degno di compassione.

Un elemento centrale è la fede nei “Grandi Maestri” o “Mahatma” e nelle presunte rivelazioni di questi personaggi, la cui dottrina dev’essere accettata senza fiatare. Queste figure sono chiamate “Istruttori e Maestri dell’Umanità”, membri della Grande Fraternità Bianca, presunta organizzazione occultista che governa il mondo nell’anonimato e nell’invisibilità, custodi dell’antica saggezza.

La Blavatsky ha insegnato che sono esseri eccezionali con ogni tipo di poteri speciali (telepatia, capacità di trasportarsi da un luogo del pianeta all’altro in pochi istanti, ecc.), che hanno raggiunto il massimo livello di evoluzione. I teosofi sarebbero intermediari tra l’umanità e i “Mahatma”.

La dottrina teosofica sulla divinità è panteista, intesa come un potere universale dal quale tutto deriva e a cui tutto torna. Il dio della teosofia non è creatore. È un dio che possiede un lato materiale e un altro spirituale, e la materia è una sua emanazione. Non c’è possibilità di comunicare con la divinità, per cui la preghiera non ha senso. È solo l’uomo interno, il dio interiore, che si può conoscere e al quale bisogna rivolgere le preghiere, intese come mandati sulla propria volontà.

A livello antropologico i teosofi sono dualisti, e vedono nell’essere umano due esseri chiaramente differenziati: quello spirituale e quello fisico. Come in ogni dottrina esoterica, cercano corrispondenze tra sette corpi della natura umana e sette piani universali. L’uomo, in quanto frammento della divinità (scintilla divina), ha come como principio e destino ultimo quello di tornare alla divinità, di diluirsi esistenzialmente in essa, cosa che si ottiene dopo un lungo processo evolutivo di varie reincarnazioni.

Si insegna anche che nell’umanità sono esistite cinque razze: delle prime due si sa poco, poi sono venute quella lemuriana, quella atlantidea e l’aria (superiore). Queste, a loro volta, hanno delle sottorazze. Molte di queste dottrine oggi proliferano in nuovi movimenti religiosi e sette di recente comparsa.

I derivati del teosofismo

A più di un secolo dalla fondazione della Società Teosofica e dopo innumerevoli critiche per frode nei confronti della Blavatsky, la sua dottrina è diventata l’anima del movimento New Age e della maggior parte delle sette e dei movimenti occultisti sorti nel XX secolo. Gran parte della “letteratura spirituale” contemporanea di autoaiuto, di taglio gnostico e metafisico è una versione riciclata delle invenzioni della Blavatsky e della Bessant.

BIBLIOGRAFIA

GARCÍA HERNANDO, J. (1993). Pluralismo religioso II. Sectas y nuevos movimientos religiosos. Madrid: Atenas.

GUENÓN, R. (1954). El Teosofismo: historia de una pseudorreligión. Buenos Aires: Haz.

GUERRA GÓMEZ, M. (2005). Diccionario Enciclopédico de las Sectas. Madrid: BAC.

SANTAMARIA, Luis. Annie Besant. ¿una líder política o una precursora de la Nueva Era?

[1] Tra i fondatori, Madame Blavatsky, William Quan Judge, il colonnello Stelle Olcott, George Felt e Charles Sotheran.

[2] GUÉNON, R. (1954). El Teosofismo: historia de una pseudorreligión. Buenos Aires: Haz. p. 8.

[3] Idem. p. 9.

[4] Idem. p. 10.

[5] SANTAMARIA, Luis. Annie Besant. ¿una líder política o una precursora de la Nueva Era?

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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