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Qual è il profumo della carità?

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© Dr. Vranjes Firenze

Dr. Vranjes - Laboratorio

Marinella Bandini - Aleteia - pubblicato il 19/11/15

Dall'incontro di Patrizia e Paola nasce una laboratorio dell'Antica Officina Dr. Vranjes all'istituto degli Innocenti di Firenze

La carità ha un profumo tutto suo. Quello che si respira all’istituto degli Innocenti di Firenze è una miscela di accoglienza, di lavoro, di mani femminili e dell’idea di due donne, Patrizia Panaro e Paola Pistacchi. La prima è il direttore generale di Dr. Vranjes, bottega artigiana fiorentina e azienda di prestigio nel campo della profumeria, la seconda è la responsabile del Servizio accoglienza dell’Istituto che dal ‘400-‘500 accoglie i “gitattelli”, bambini che le famiglie non riuscivano ad accudire. Oggi sono i servizi sociali a segnalare i casi, non solo bambini ma anche nuclei madre-bambino, che vengono ospitati nelle case-famiglia all’interno dell’istituto. Dall’incontro di Patrizia e Paola è scattata la scintilla: insegnare alle donne un mestiere, nel quadro di un percorso di autonomia, e al tempo stesso “riportare l’Istituto alla cittadinanza e portare sempre più la città all’interno dell’Istituto” spiega la dottoressa Pistacchi. L’apertura, sabato 21 novembre, di uno showroom di Dr. Vranjes in una dépendance dell’Istituto, a cui si può accedere direttamente dalla strada, è il primo fiore (molto profumato) di questo seme gettato nel 2011.

Per i 150 anni dell’Unità d’Italia, Dr. Vranjes aveva prodotto un cofanetto ad hoc dedicato all’Istituto degli Innocenti, riproducendone lo stemma su “biscuit profumati”, con finalità di beneficienza. Da quel primo incontro sono passati quattro anni, impegnati a ottenere autorizzazioni e permessi, ristrutturare locali, approntare un laboratorio ad hoc all’interno dell’Istituto e formare i volontari che a loro volta trasmettono quanto appreso alle donne impegnate nella realizzazione dei “biscuit”. La linea di bomboniere e oggetti regalo in esposizione dal 21 novembre è realizzata interamente a mano dalle mamme delle case di accoglienza e dalle volontarie. Gli oggetti possono essere acquistati con una donazione. “Come alle origini, cerchiamo di dare loro la possibilità di trovare lavoro, di intraprendere una sorta di imprenditoria femminile, con piccoli strumenti come il cucito e la profumeria, insieme ad aziende importanti che stanno sostenendo questo progetto” racconta Paola.

Al lavoro, dunque, con le maniche arrotolate per impastare i biscuit, marmorina e gocce di profumo. Anche qui l’attenzione arriva fino all’ultima goccia: niente alcol nelle lavorazioni, per cautelare i bambini piccoli che potrebbero venire a contatto con i materiali. Per Dr. Vranjes, spiega Patrizia Panaro, “questo progetto si inserisce perfettamente nella tradizione laica dell’Istituto degli Innocenti, che è sorto per volontà degli artigiani fiorentini. Non basta dare soldi, l’accoglienza è anche un aiuto reale a cambiare vita”.

L’idea è quella di ampliare ulteriormente il progetto, coinvolgendo altre realtà artigiane. E già si è riusciti a creare una seconda bottega, di cucito. “Questo progetto ha un inizio ma non dovrebbe avere fine, vuole ingrandirsi e coinvolgere altre aziende del territorio, per mettere a disposizione esperienza, capacità e lavoro. Se ognuno nel suo piccolo fa un’opera di bene, queste gocce formeranno un oceano di bene”.

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