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Katniss… ricordati chi è il vero Nemico

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CattoNerd - pubblicato il 17/11/15

Mondo, chi è il vero colpevole?

La testa deve trovare un perché. DEVE, come un imperativo. Il male abbatte ogni sicurezza, ci rende impotenti, ci rende arrabbiati. Se trovo il perché, il colpevole, allora divento un po’ meno impotente, perché avere il “capro” vuol dire poterlo uccidere. E se elimino la causa, elimino il problema. Strano, però in tutto questo ciò che mi viene in mente è la stessa frase che si ricorda Katniss nel secondo libro della saga di “Hunger Games“. Sta nell’arena, scena tragica perché tutto il piano per uscire da lì e salvarsi è andato improvvisamente in fumo. Non sa più chi è dalla sua parte e chi no, sta per puntare la sua freccia contro Enobaria, quando improvvisamente nella sua testa riemergono le parole di Haymitch:

Haymitch: “Katniss, quando sarai nell’arena cerca di ricordarti chi è il nemico.”

Chi è il nemico?

I Musulmani? La religione? Dio?

Ognuno trova il suo capro espiatorio. Ma dare la colpa ad una categoria mi fa pensare che, come al solito, non abbiamo capito qual è il vero punto.

Mi fanno un po’ rabbia, un po’ tristezza, alcune frasi come “uccideteli tutti”, o le vignette satiriche contro le religioni che girano su Facebook. Nei paesi arabi nei quali ormai da anni vivono tutti i giorni orrori (e forse peggiori) come quelli di ieri a Parigi, saranno uscite le stesse frasi: uccidiamoli tutti, è colpa dell’occidente infedele. Siamo tutti uomini, in fondo.

Con questo si potrebbe pensare che io voglia sminuire le conseguenze di certe idee e visioni del mondo. Non è certamente questo che voglio fare, penso solo che continuare a ragionare per fazioni, come “destra e sinistra” di fronte a “comunismo e nazismo” sia davvero da sciocchi. Il problema del fascismo qual’era? Il problema del comunismo qual’era? Il problema che abbiamo noi oggi con il mondo arabo qual è veramente??
Il problema è: io chi sono? Per il nazismo, la risposta era: io sono il migliore, l’altro deve essere sottomesso; per il comunista era: noi siamo le vittime, l’altro è nostro nemico; e per il mondo arabo? Di che mondo arabo stiamo parlando poi, è tutto uguale l’Islam? Non ci vuole una laurea in storia delle religioni, l’Islam non ha un centro universale, come la Chiesa cattolica. L’Islam è frammentato, è intriso delle situazioni esistenziali di ogni singolo paese. Ci sono musulmani pacifici e musulmani che vengono aizzati. Laddove un paese viene devastato, invaso, dominato, l’arabo non dice forse: “io sono il nemico? Allora anche tu lo sei per me”? Ma allora, se loro ci vedono come nemici perché noi li abbiamo indicati come nemici a nostra volta… quando finirà questo?

Insisto: chi è ilvero Nemico?

Giustizia?

Katniss e la Coin

Una scena tratta dalla prima parte de “Il canto della rivolta”, dove Katniss e la presidentessa Coin proclamano la prima vittoria, a discapito di Capital City

È solo una questione di giustizia? Noi abbiamo fatto male a loro, loro lo fanno a noi. I loro civili erano i nostri bersagli, i nostri civili sono diventati i loro. Occhio per occhio… C’è un’altra scena molto significativa in “Hunger Games”, alla fine dell’ultimo libro. Ora i “buoni” hanno vinto, hanno sradicato la tirannia di Capital City. Ora sono loro ad avere in mano le sorti dei cittadini.

“Teniamo un’altra edizione degli Hunger Games coi bambini di Capitol City” spiega la Coin.“Sta scherzando?” chiede Peeta.“No”[…]“L’ha avuta Plutarch, quest’idea?” chiede Haymitch.“L’ho avuta io” risponde la Coin. “Mi è parso che compensasse il bisogno di vendetta con il minor numero possibile di vittime. Potete votare”.“No!” esclama Peeta. “Io voto no, naturalmente! Non possiamo avere altri Hunger Games!”“E perché no?” ribatte Johanna. “A me sembra molto giusto. Snow ha persino una nipote. Io voto si”“Anch’io” dice Enobaria, quasi indifferente. “Ripaghiamoli della loro stessa moneta“E’ per questo che ci siamo ribellati? Ve ne rendete conto?” Peeta guarda tutti. “Annie?”“Io voto no, come Peeta” dice. “Finnick farebbe lo stesso, se fosse qui”.“Ma non c’è, perché gli ibridi di Snow l’hanno ucciso” le ricorda Johanna.“No” dice Beetee. “Creerebbe un brutto precedente. Dobbiamo smetterla di considerarci l’uno nemico dell’altro. A questo punto, per la nostra sopravvivenza, è fondamentale che stiamo uniti. No.”

“Ci restano Katniss e Haymitch”.

“Io voto si… per Prim“Haymitch, tocca a te” dice la Coin.“Io sto con la Ghiandaia Imitatrice” dichiara.

Giustizia fatta dopotutto… no?  Eppure non c’è niente di giusto. Questo tipo di giustizia è cieca. Invece di vedere una persona, vedi un bersaglio. Invece di vedere l’altro, vedi un nemico. Oggi guardavo un bambino in una carrozzina, di qualche mese, e pensavo “come si fa, da questo, a diventare come chi ha ucciso ieri a sangue freddo?”. Ho pensato a questi carnefici. Erano in un grembo, sono stati bambini… e poi? Come hanno vissuto da bambini? E da adolescenti? Che occhi li hanno cresciuti, e cosa hanno visto? Un bambino cresce dello sguardo amorevole di chi lo circonda. Se questo manca, che uomo diventa? Si può sempre dire di no al male, ma è anche vero che un cuore se lo nutri di orrore e rancore, si indurisce. Chi è il vero nemico?
Il vero nemico è quella voce che ti fa scagliare con odio contro qualcuno. Se un altro essere diventa il nostro nemico, il nostro bersaglio, il nostro cuorenon starà imboccando la stessa strada che ha già intrapreso anche il loro?Dio, la politica, i soldi, tutte cause secondarie. Se l’altro non è prezioso in quanto essere umano, allora troveremo sempre un buon motivo per odiarlo.

Misericordia Vs Buonismo

Katniss e Peeta

Senza spoilerare nulla, nella storia di “Hunger Games” Katniss cede all’odio e solamente Peeta resiste fino in fondo, opponendosi al desiderio di giustizialismo

Sarebbe sciocco non provare rabbia. È vero che c’è una giustizia che va richiesta. La vedova inopportuna questo chiede al Giudice disonesto “Fammi giustizia contro il mio avversario” (Lc 18, 1-3). La Misericordia non è un nascondere il peccato dell’altro, non è giustificare tutto il male che l’altro fa. Misericordia e Giustizia sono le due facce di una stessa medaglia. Non si può amare l’altro a metà, solo quando è buono: lo si deve amare in tutto quello che è. E non si può amare senza fare distinzione tra azioni sbagliate ed azioni giuste, perché vorrebbe dire togliere all’altro la sua libertà, la sua responsabilità. Il Buonismo pretende di salvare l’altro senza tener conto di ciò che di male c’è in esso, è quel genitore che quando non studi e prendi 3 invece di sgridarti perché hai sbagliato, ti dice “povero il mio piccolo, il prof ti ha umiliato, non lo meritavi! Poi ci vado a parlare”.

La Misericordia di Dio è quando tu prendi 3 ed i tuoi genitori ti dicono Se non studi che ti aspetti? vali più di un voto, ma non pensare di ottenere tutto senza fareniente”.

Giustizia ed Amore non possono essere slegate. Un grande santo diceva: “La misericordia senza giustizia è madre della dissoluzione, la giustizia senza misericordia è crudeltà” (San Tommaso d’Aquino).

Conclusione

Non si può pretendere il perdono e l’amore verso il nemico da tutti. Ma è vero che se non si apre il cuore alla possibilità che sia quella la strada, allora quel veleno che prova ad insidiarsi in noi, ha già vinto, hanno vinto gli attacchi di Parigi, hanno vinto tutte le persecuzioni e le violenze che esistono.
Da credente mi sento di dire a tutti, a prescindere dalle proprie convinzioni: se un pensiero genera odio e rancore, può davvero essere una cosa buona? La prima battaglia la si fa con il nostro cuore. Si può invocare l’annullamento di ogni differenza, come fa John Lennon in “Imagine”, illudersi che sia questa la soluzione ai problemi, ma in fondo, anche questo azzeramento sarà il risultato di un odio profondo verso quelle categorie.
Il perdono, come l’amore, è qualcosa di più grande di noi. Non possiamo darceli da soli, siamo deboli, ma possiamo decidere dove scoccare la freccia di disgusto e rabbia che abbiamo tra le mani:la lanceremo contro “l’altro”, o contro quel pensiero sinistro che ci inquina il cuore?
“Cerca di ricordati chi è il Nemico”.

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE

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