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Altro che “scherzetto”, ecco cosa succede ad Halloween

Marinella Bandini - Aleteia - pubblicato il 29/10/15

Parla l’esorcista don Aldo Buonaiuto: dietro le maschere l’opera del diavolo. Apriamo gli oratori non alle zucche vuote ma ai santi

Ad Halloween lo “scherzetto” lo fa il diavolo. Dalla festa in maschera all’occultismo il passo è breve. Ne è convinto don Aldo Buonaiuto, esorcista e coordinatore del Servizio AntiSette e del Numero Verde di aiuto alle vittime dell’occulto 800 228866 della Comunità Papa Giovanni XXIII. Il centralino a ottobre è incandescente. La storia che racconta è di pochi giorni fa: “Ha chiamato una mamma disperata, che aveva scoperto le bugie del figlio, persona stupenda, sincero, e il cambio improvviso di amicizie da un paio di mesi, fino a scoprire che il ragazzo aveva profanato un cimitero… Ho parlato con questo ragazzo: perché l’hai fatto? E la prima parola è stata Halloween. In lacrime mi ha raccontato della forte persuasione di questi nuovi amici, che lo hanno proprio plagiato. Inizialmente sembrava tutto uno scherzo, un gioco, poi lui ha scoperto che facevano sul serio, che tutti credevano in quello che facevano ma lui non riusciva a slegarsi da loro”. Un episodio che fa capire quanto sia facile entrare dentro questi circuiti. E, “soprattutto per un giovane, non è facile poi distaccarsi, per la vergogna, la paura, e tante dinamiche tipiche dell’età”.

Don Aldo Buonaiuto ha appena dato alle stampa il libro “Halloween. Lo scherzetto del diavolo”, che approfondisce gli aspetti storici e sociologici del fenomeno. Altro che “dolcetto o scherzetto?”. La famosa espressione “trick or treat?” ovvero “offerta o maledizione” richiama invece le origini celtiche di questa ricorrenza, in cui si offrivano sacrifici al dio della morte, Samhain, per propiziarsi un buon inverno. Nonostante il significato più recondito sia nascosto dalla patina commerciale, “Halloween rimane la festa più importante dei satanisti, su cui si innestano occultismo, esoterismo, magia, stregoneria”. Dietro le maschere don Aldo vede “l’opera subdola e insidiosa del diavolo, che in modo strisciante cerca di arrivare indirettamente alle sue vittime”. L’operazione mediatica fa il resto: “Oggi i bambini non sanno nemmeno che esiste la festa di Ognissanti, mentre conoscono – perché viene inculcata nelle scuole – la realtà di Halloween”.

Quanto alla commemorazione dei defunti, “le due realtà non sono neanche paragonabili. Halloween esalta lo spiritismo, la medianicità, il mondo invisibile legato alle forze demoniache, mentre la festa liturgica è legata alla fede nella vita eterna, alla risurrezione della carne. Le religioni hanno rispetto dei defunti, mentre Halloween non ha alcun rispetto, anche i morti vengono oltraggiati”. Dunque, “guai a banalizzare il fenomeno. Per molti sarà solo un momento di svago, ma per i satanisti anche la partecipazione indiretta conta, il riconoscimento del regno maligno anche di chi semplicemente si traveste”. Sarà che “così fan tutti” ma – si chiede don Aldo Buonaiuto: “quale genitore vorrebbe vedere un figlio con il volto deformato, senza occhi, spaccato, che gronda sangue? Qual è il divertimento? Qual è il gioco? Cosa, in realtà, si nasconde dietro questo fenomeno che spinge a considerare normale una cosa del genere?”

L’esorcista della Papa Giovanni XXIII ne è convinto: “La nostra società non ha bisogno di Halloween, di tutto abbiamo bisogno tranne che delle mostruosità, delle immagini violente e aggressive del macabro e dell’horror. Questa società non ha bisogno delle tenebre, i nostri ragazzi hanno bisogno della luce. Consegniamo loro la festa dei santi, questa bellezza! È una grande sfida in una società che si accanisce sulle cose brutte per farle diventare normali”. Da qui l’invito a preparare feste sulle vite dei santi e un appello a sacerdoti, insegnanti e catechisti: “Abbiate il coraggio di testimoniare la fede di questi grandi eroi, i santi e i beati, che hanno tanto da trasmettere a questa società. Aprite le porte degli oratori non per le zucche vuote ma per creare feste bellissime. Ognissanti è una grande occasione, non per contrastare ma per essere quello che noi siamo, figli della luce”.

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