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5 dritte per quando vuoi restare solo con la tua fidanzata

Loving couple

© EMprize/SHUTTERSTOCK

Catholic Link - pubblicato il 27/10/15

di Sebastian Campos

Ti propongo questa situazione immaginaria. È pura fantascienza e non è mai avvenuta nella vita reale, per cui dubito che ti ci identificherai. Limitati a seguirmi.

I tuoi genitori sono andati a fare la spesa e sai che torneranno tra un paio d’ore, la tua ragazza sta venendo a casa tua e sai che rimarrete da soli senza che nessuno vi dia fastidio. Entrambi fate parte di un gruppo di chiesa, conoscete Dio, la fede, la morale e la dottrina cattolica. Allo stesso tempo vi piacete molto, gli ormoni si agitano al punto dell’ebollizione. È da molto che non avete un po’ di tempo per voi due, un momento di intimità e di pace, in cui poter stare tranquilli e senza nessuno vicino. Quasi un tempo di ritiro spirituale, ma con la tua fidanzata.

Come continuare ad essere cattolico senza morire nell’intento? Come continuare ad amare la tua fidanzata senza smettere di vivere la tua fede? Come conciliare quello che c’è nella tua testa e nel tuo cuore con quello che senti nello stomaco?

Ti dico come ho fatto io.

Sono stato fidanzato con Natalia, mia moglie, per quasi 10 anni. I primi 4 sono stati prima di Cristo, poi c’è stato un anno in cui entrambi ci siamo avvicinati separatamente a comunità ecclesiali vivendo i nostri processi di conversione in parallelo e poi 5 anni di fidanzamento con Cristo. Ora siamo sposati da tre anni e mezzo e abbiamo un bambino piccolo.

Sappiamo quindi per esperienza personale quanto sia forte la tensione sessuale quando si sta vicini a qualcuno che si ama e che ci provoca le farfalle nello stomaco. La proposta non è fare come se nulla fosse, ma assumere che è una realtà, anche all’interno di “cattolicolandia”, e quindi dobbiamo dotarci delle strategie necessarie per uscirne illesi e poi aiutare quanti accompagniamo in questo apostolato.

Sinceramente credo che nel nostro caso abbia funzionato, anche se non è una ricetta, né un metodo. È la mia testimonianza e forse funzionerà anche con voi, ma soprattutto spero che aggiungiate altri consigli, più modi per uscire vivo da questa situazione. La vostra testimonianza di impegno, fedeltà e castità sarà il miglior articolo che si possa scrivere e che qualcuno possa leggere. Coraggio!

1. Cosa cerchi? Cosa trovi?

Cerchi tenerezza, affetto, compagnia, comprensione, accettazione, un tempo di contenimento d’amore. Per esprimerlo usi carezze, baci, abbracci, parole amorevoli e gesti di espressione affettiva. Cosa trovi dall’altro lato? Cosa accade all’altro/a quando lo/la baci, l’accarezzi, gli/le dici che l’ami? Te lo dico come l’hanno detto una volta a me: se cerchi affetto, affettività e contenimento e trovi focosità, passione smisurata, ormoni incontrollati e mani pazze, allora o stai cercando male o fai come se cercassi una cosa quando in realtà ne vuoi trovare un’altra. Chiediti cosa cerchi e cosa trovi. Sii sincero con te, con il tuo partner e soprattutto con Dio.

2. Nulla ti faccia vergognare

Una volta, pronunciando un intervento sul fidanzamento davanti a un gruppo di giovani, mi è stato chiesto fin dove possono arrivare le mani. Ovviamente mi sono messo a ridere! Né la Bibbia né il Catechismo hanno una mappa del corpo in cui si stabiliscono limiti geografici da rispettare. La risposta è quindi un po’ relativa, anche se a livello personale ho detto questo: “Nulla mi faccia vergognare” (questo funziona solo assumendo che non si è una persona senza vergogna per la quale è tutto uguale).

Sei in sala insieme ai tuoi genitori e ai tuoi fratelli abbracciando la tua fidanzata mentre siete entrambi seduti sul divano. Come la abbracci e la baci? Dove la tocchi? Come ti relazioni con lei? Quello che fai lì, di fronte alle persone che rappresentano il tuo circolo più ristretto, è lo stesso che “moralmente” potresti permetterti quando siete da soli. Qual è la differenza? Se puoi farlo in pubblico di fronte a coloro che ami e che ti amano, allora puoi farlo in privato. Se puoi farlo solo in privato ma ti imbarazza farlo in pubblico, allora forse non è del tutto corretto. Ricorda che non siete ancora sposati, non avete ancora consacrato il vostro amore, state imparando ad amare e vi state scoprendo a vicenda nel fidanzamento.

Ovviamente questo si applica solo ai fidanzati. Gli sposi non si vergognano, ma sappiamo tutti che la loro intimità è intima, non hanno bisogno di esporsi, ma questa è un’altra storia.

3. Inserire Dio nel tuo rapporto è una buona idea

Pregate insieme! Se sei capace di inserire Dio nella tua relazione e di far sì che entrambi condividiate e viviate la fede, sarà molto più facile affrontare la tentazione e uscirne vittoriosi. Anche se l’altro non è molto d’accordo, visto che sei tu che stai leggendo questo articolo non potrai far finta di niente, sii coraggioso/a! Inserire Dio non è solo avere un “passatempo” che vi distragga quando siete soli, ma i tre insieme (tu, il/la tuo/a fidanzato/a e Dio) costituirete una squadra eccellente per uscirne vincenti.

Come testimonianza personale, credo che nei nostri anni di fidanzamento sono riuscito a conoscere profondamente il cuore di mia moglie. La preghiera insieme, il servizio a Dio insieme, il trascorrere del tempo insieme aprendo le nostre anime è molto più arricchente che aprirci i vestiti. Il tempo che due persone trascorrono insieme a Dio è un investimento, non uno spreco. Il tempo di intimità insieme non diventi immediatamente un momento di affettività sessuale. Dio ci ha creati molto più integrali, e i nostri rapporti affettivi hanno molte più aree da sviluppare rispetto a quella sessuale. Per quello ci sarà tempo.

4. Siamo entrambi responsabili

Sono sicuro che sai come provocare le farfalle nello stomaco. Che sai quale vestito ti sta meglio e piace di più all’altro/a, che sai in che posti soffre il solletico. Non rendere le cose più difficili, visto che gli/le costa mantenere tutto sotto controllo e tu sei una tentazione molto grande. Aiutatevi a vicenda e non fatevi inciampare!

5. Fuggi! Per il bene della tua vita!

Pretendere di uscire illeso da un pomeriggio da soli in casa senza la supervisione dei tuoi genitori, dei tuoi fratelli o di altri familiari è un po’ illusorio, soprattutto se la tua forza di volontà è fragile com la mia. Lottare contro la tentazione è sempre una cattiva scelta, e le possibilità di vittoria sono poche. L’opzione migliore non è affrontare la tentazione, ma evtarla. Se è necessario fuggi, fuggi per il bene della tua vita!

Come alla vista del serpente fuggi il peccato: se ti avvicini, ti morderà (Siracide 21, 2a)

Fuggi le passioni giovanili; cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme a quelli che invocano il Signore con cuore puro (2 Tim 2, 22a)

Questi cinque consigli sono parte di quello che ho dovuto vivere io. Sono sincero, anche se la mia intenzione di viverli e di farne il mio vademecum era sincera, spesso siamo usciti dalla retta via e non siamo riusciti a rimanere fedeli alle buone intenzioni. Dio tiene conto del fatto che a volte cadremo (ma non te ne approfittare), ma è importante capire che anche cadere è una realtà.

Come rialzarsi da quelle cadute, tornare a guardare la tua fidanzata negli occhi e soprattutto continuare ad essere testimone saranno argomento di un altro articolo. Intanto aspetto i tuoi commenti e le tue idee sul tema “Cosa fare se sono caduto, e come rialzarmi?”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

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