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Se il monsignore dell’ex Sant’Uffizio fa coming out. Cosa sta accadendo?

Andrea Tornielli - Vatican Insider - pubblicato il 04/10/15

Krzysztof Charamsa ha rivelato alla stampa polacca di essere omosessuale e di avere un compagno. Lombardi: «Scelta grave e non responsabile alla vigilia del Sinodo»

Tra poche ore inizia il Sinodo dei vescovi sulla famiglia, e con un timing  non certo casuale la questione omosessuale è al centro dell’attenzione mediatica, con il clamoroso coming out di un monsignore polacco, Krzysztof Charamsa, officiale della Congregazione per la dottrina della fede e secondo segretario della Commissione teologica internazionale, il quale ha rivelato ieri sera ai media polacchi di essere gay e di avere un compagno. La sua iniziativa è stata definita «grave» e «non responsabile» dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi: Charamsa non potrà continuare a lavorare in Vaticano e quella che ha compiuto viene considerata una «indebita pressione» sul Sinodo.

Nei giorni scorsi le polemiche – soprattutto statunitensi – sul significato del breve incontro nella nunziatura di Washington tra Papa Francesco e Kim Davis, l’impiegata di Contea del Kentucky arrestata perché si rifiutava di rilasciare una licenza di matrimonio a una coppia omosessuale. Poi ieri la notizia dell’incontro, avvenuto nella stessa nunziatura, tra Bergoglio e un suo ex alunno omosessuale che vive negli States, il quale era accompagnato dal compagno, dalla madre e da alcuni amici. Francesco ha voluto rivedere una persona che conosce fin dagli anni Sessanta, e al suo gesto non sono da attribuire particolari significati, tanto più che non è la prima volta che accade. Lo scorso gennaio Francesco aveva accolto in Vaticano Diego Neria Lejarraga, un transessuale spagnolo e la sua fidanzata. L’ex donna, di 48 anni, aveva scritto al Papa denunciando di essere stato emarginato dalla Chiesa nella sua città di Plasencia, in Estremadura, dopo il cambio di sesso.

Ma è il coming out del quarantreenne monsignore polacco a far più scalpore in Vaticano. Krzysztof Charamsa lavora nell’ex Sant’Uffizio, collabora con la Commissione teologica internazionale, insegna in vari atenei romani. Nei giorni scorsi ha pubblicato un lungo articolo sul settimanale cattolico polacco Tygodnik Powszechny criticando il linguaggio di alcuni sacerdoti del suo Paese nei confronti dei gay. Poi, nel tardo pomeriggio di ieri, la rivelazione rilanciata dai media polacchi:

«Sono gay, ho deciso di renderlo pubblico, non posso più nascondermi, ho un compagno». Charamsa ha scelto con attenzione i tempi, dato che oggi sarà presente a Roma alla prima assemblea internazionale dei cattolici LGBT organizzata dal Global Network of Rainbow Catholics alla vigilia del Sinodo sulla famiglia.

Charamsa ha spiegato di non potersi più nascondere e di non voler più agire da «fariseo». Ha detto che l’essersi innamorato di un uomo lo ha fatto sentire meglio anche come sacerdote. Ha anche criticato fortemente l’atteggiamento della Chiesa nei confronti dell’omosessualità.

Padre Lombardi questa mattina ha dichiarato: «A proposito delle dichiarazioni e interviste rilasciate da Mons. Krzystof Charamsa si deve osservare che – nonostante il rispetto che meritano le vicende e le situazioni personali e le riflessioni su di esse -, la scelta di operare una manifestazione così clamorosa alla vigilia dell’apertura del Sinodo appare molto grave e non responsabile, poiché mira a sottoporre l’assemblea sinodale a una indebita pressione mediatica. Certamente mons. Charamsa non potrà continuare a svolgere i compiti precedenti presso la Congregazione per la dottrina della fede e le università pontificie, mentre gli altri aspetti della sua situazione sono di competenza del suo ordinario diocesano».

Poco dopo è arrivato un commento di Charamsa: «Cercherò lavoro». Il Prelato aggiunge che «è pronto per la stampa, in italiano e in polacco, un libro in cui metto la mia esperienza a nudo».

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE

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