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La cieca violenza anti-cristiana di Chris Harper Mercer: “Adesso vi faccio vedere Dio”

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Cengiz Yar Jr. / AFP

AJ Sewell (3rd L), 23, holds his daughter Alana (2nd L), 2, as they attend a candlelight vigil in Roseburg, Oregon late on October 1, 2015, for ten people killed and seven others wounded in a shooting at a community college in the western US state of Oregon. The shooter -- identified by US media as Chris Harper Mercer, 26 -- opened fire in a classroom at Umpqua Community College in rural Roseburg, then moved to other rooms methodically gunning down his victims, witnesses said. AFP PHOTO / Cengiz Yar Jr.

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 04/10/15

Il volto dell’assassino dell’Oregon: un 26enne accecato d’odio verso i credenti, simpatizzante dell'Ira e dei simboli nazisti

L’America deve ancora una volta fare i conti con l’ennesima strage in un campus universitario. Questa volta e’ successo in Oregon, all’Umpqua Community College di Roseburg. Dieci i morti (tra i quali il killer) sette i feriti. L’attacco e’ spietato. L’autore, il 26enne Chris Harper Mercer intima alle sue vittime di dichiarare la propria fede religiosa, poi li uccide con un colpo alla testa (La Repubblica, 2 ottobre).

UNA STRAGE IN PIENA MATTINATA

L’attacco avviene in piena mattinata, alle 10.30 ora locale. La polizia, dopo essere intervenuta e aver ucciso il killer nel corso di uno scontro a fuoco, conferma che il ragazzo con se’ aveva tre pistole e un fucile a lungo raggio.

L’ODIO ANTI-CRISTIANO

Ciò che più colpisce in questa vicenda è l’accanimento e la foga di Chris nei confronti delle persone di una precisa fede religiosa: quella cristiani. Infatti prima di freddare le vittime ha detto a chi ammetteva la propria fede: “Sei cristiano? Tra un attimo vedrai Dio”.

“GLI SPARAVA ALLA TESTA”

Lo ha confermato in un ‘tweet’ anche una donna, la cui nonna era in una stanza di lettura accanto a quella della tragedia e che e’ stata testimone delle fasi concitate della sparatoria: “Il killer faceva allineare le persone e chiedeva loro se erano cristiani. Se dicevano ‘si”, gli sparava alla testa. Se dicevano ‘no’ o non rispondevano, gli sparava nelle gambe” (Agi, 2 ottobre).

SIMPATIZZANTE DELL’IRA

Il quotidiano britannico “‘Telegraph”, attraverso i profili social, ha provato a ricostruire chi era Chris. Scrive il giornale: ha lasciato dietro di sé “un complesso intreccio di identità online”, che permettono di farsi un’idea dell’immagine che voleva dare di sé. Aveva una pagina su Myspace in cui aveva postato una foto che lo ritraeva con un fucile in mano, in posa accanto ad immagini di guerriglieri dell’Ira, l’Esercito repubblicano irlandese.

“SPIRITUALE” E CONSERVATORE

Il profilo online per un sito di appuntamenti lo descriveva come timido ma solo all’inizio, più a suo agio in “piccoli gruppi”, non religioso ma “spirituale” e politicamente conservatore. E si firmava Ironcross45, alludendo a un distintivo nazista.

“ERA ARRABBIATO E PIENO DI ODIO”

Della personalità di Chris Harper Mercer qualche cosa emerge dalle testimonianze sul luogo della tragedia. “E’ apparso come un giovane arrabbiato, pieno di odio”, ha testimoniato un agente, dopo aver raccolto le prime testimonianze.

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