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A volte la musica pop dice la verità

Catholic Link - pubblicato il 03/09/15

E' il caso della canzone di Christina Aguilera dal titolo "I Am"

di Alanna Burg

Per la maggior parte del tempo, la musica secolare diffonde le bugie della cultura, dipingendo le donne come oggetti e glorificando la ricchezza e il materialismo. Ogni tanto, però, una canzone pop tocca una corda di verità che ci spinge a vederci come siamo. Anche più della musica cristiana, questa verità entra nella nostra cultura ed evangelizza in modo inconscio il cuore. La canzone di Christina Aguilera I Am va al cuore di ciò che siamo come donne, e per estensione come esseri umani, rivelando molteplici strati delle nostre paure e dei nostri punti di forza.

Ci sono molte parole tra cui scegliere, ma prenderemo in considerazione solo cinque espressioni.

Prendimi, liberami”~ Tutte queste verità sono rivolte a un unico punto centrale. Guardami, e accettami per quello che sono. Liberami dalle paure che presenta il mondo. Paure che non vengono guarite dal mondo, ma che possono essere guarite solo da Dio. Cristo ci può liberare da noi stessi, una volta che ci doniamo a Lui. La cosa più difficile in questo impegno è trovare la via della Sua grazia che guarisce.

Guarda attraverso il nucleo di quello che sono”~ Come esseri umani, questo è ciò che desideriamo, essere visti e accettati per quello che siamo, anche con il potenziale per il miglioramento. La nostra cultura ci dice di mascherare quello che siamo perché “chi siamo” non è abbastanza. Conduciamo tutta la nostra esistenza volendo essere amati, e amati per quello che siamo. Quando siamo amati dagli altri, non riusciamo ad accettarlo pienamente perché sappiamo che sono innamorati della maschera che indossiamo. Come possiamo allora essere amati da loro per quello che siamo, senza maschera? Sotto la nostra maschera, non vogliamo sapere neanche noi chi siamo. Il pensiero di guardarci completamente, con tutti gli errori e i peccati combinati con il buono che è in noi, è terrificante. È la paura di non essere capaci di accettarci nella realtà della conoscenza di sé. Questa paura viene conquistata dall’amore incondizionato di Dio. La trascuratezza che mostriamo nei nostri confronti nascondendoci sotto delle maschere ci lascia scollegati l’uno dall’altro. Scollegati in un’epoca in cui qualsiasi cosa è istantaneamente collegata.

Mi mostri che sono bellissima” ~ Nel nostro cuore vogliamo essere bellissime, totalmente, con tutti i nostri difetti. Bellissime in un modo che le pubblicità non riescono ad esprimere. Bellissime in un modo che ci rimanda alla dignità della persona umana. L’aspirazione a che ci venga mostrata la nostra dignità, che contiamo per quello che siamo. La nostra bellezza ci dev’essere mostrata perché non riusciamo a vederla. La bellezza che Dio vede in noi e che possiamo mostrare agli altri con le nostre azioni caritatevoli. Questa bellezza ci viene mostrata nel senso più pieno dall’amore di Dio e dalla sua Divina Misericordia. Nella nostra cultura, dobbiamo mostrare agli altri il valore della loro dignità perché non la vedono. Dobbiamo essere lo specchio della verità divina della dignità umana.

Anche se è un passo doloroso, Cristo mostra che vale la pena essere autentici, è mettere in pratica l’obiettivo della nostra vita. Chi può dire di essere autentico senza togliersi le maschere della vita quotidiana? Il nostro cuore ci chiama ad essere autentici, e questo è il desiderio posto nel nostro cuore da Dio.

Per favore, abbassa le braccia, mi conosci? Fammi sentire al sicuro dalla sofferenza”~ La supplica del nostro cuore ad essere conosciuto, ad essere approcciato senza le “armi” del giudizio e della derisione. Essere conosciuti nel modo più intimo, e in un modo che sia sicuro e non minaccioso. Quali sono le armi di cui dobbiamo diffidare? Nella vostra vita, quali sono le armi usate contro di voi? Sapere che state lottando è importante quanto sapere chi siete. Quando conoscete le armi che attaccano la vostra dignità, è più facile riconoscerle e custodire da loro il vostro cuore. Quando volgiamo il nostro cuore a Cristo, Egli ci accoglie tra le Sue braccia e tra i Suoi figli prodighi. Festeggia il nostro ritorno a Lui, senza biasimarci. Ci protegge, anche da noi stessi, conoscendo il nostro valore.

Sono”~ Questa canzone, anche se secolare e probabilmente non scritta per alcun obiettivo trascendente, ci collega al cuore di tutto. Ripetendo le parole IO SONO, ci rimanda a Gesù. Come? “IO SONO” sono le parole che Egli ha usato per rivelare Se stesso all’umanità nel corso dei Vangeli. In un certo senso, è un legame con il fatto di essere creati a Sua immagine, rivelandoci a Lui e agli altri per essere accettati.

È davvero difficile rivelarci agli altri a causa del dolore e del rifiuto che abbiamo provato in vari momenti della nostra vita. Questa sofferenza è stata sopportata anche da Cristo, che ha sofferto il rifiuto dell’umanità e l’ha invece salvata attraverso quella sofferenza. Cristo è lì nel nostro rifiuto, e anche nella nostra accettazione. Ci ha mostrato chi è perché potessimo sapere chi siamo. È impossibile guardarci dentro e vedere il nostro vero valore senza che ci venga mostrato l’amore di Gesù attraverso la Croce.

Nella cultura secolare è facile essere spazzati via dai messaggi negativi e dal concentrarsi sui peccati altrui. È importante avere la sensibilità di vedere la vera aspirazione del cuore che deriva da questo tipo di canzoni. La verità arriva in molte forme, e nella musica può modellare il cuore. È anche importante che, dopo aver trovato queste verità, custodiamo il nostro cuore dai messaggi che cercano di instillare paura e ansia, e di toglierci la nostra dignità di figli di Dio.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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