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Perchè l’ “ezer” è la ricetta vincente di un matrimonio?

beauty of marriage

Adam Cohn

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 01/09/15

Questo termine ebraico evidenzia il "venirsi incontro" in una coppia

Cos’ è l’ “ezer” e perché è la ricetta vincente di un matrimonio? Lo spiegano Claudio e Laura Gentili in “L’eclissi della differenza. Betania: itinerari per sposi sulle orme di Giovanni Paolo II” (edizioni Cantagalli). 

IL SIGNIFICATO EBRAICO
Il libro della Genesi al capitolo 2, versetto 18, illumina sul significato profondo del matrimonio secondo il progetto di Dio e si incontra la parola “‘ezer”. Questa parola è tradotta in italiano con il termine “aiuto”.

In ebraico il termine “ezer” non si limita ad indicare il “venire in aiuto”, ma esprime anche un’altra idea fondamentale, una chiave per comprendere il significato del matrimonio. “Ezer” è infatti ricco di significati profondi. Tra questi, fondamentale per una teologia della coppia, troviamo: “essere alleati contro il nemico” e “essere complici nel fare il bene”. 

UN “AIUTO” RECIPROCO
«Nell’unità dei due – scrive Giovanni Paolo II nella Mulieris Dignitatem – l’uomo e la donna sono chiamati sin dall’inizio non solo ad esistere “uno accanto all’altra” oppure “insieme”, ma sono anche chiamati ad esistere reciprocamente “l’uno per l’altro”. Viene così spiegato anche il significato di quell’“aiuto”, di cui si parla in Genesi 2,18-25: “Gli darò un aiuto simile a lui”. Il contesto biblico permette di intenderlo anche nel senso che la donna deve “aiutare” l’uomo – e a sua volta questi deve aiutare lei – prima di tutto a causa del loro stesso “essere persona umana” (..) È facile comprendere che – su questo piano fondamentale – si tratta di un “aiuto” da ambedue le parti e di un “aiuto” reciproco».

ALLEATI DI DIO
Quando Dio aiuta, salva. Dio dà la donna all’uomo come “aiuto”, dunque la donna è per l’uomo e viceversa aiuto salvifico, nell’essere alleati contro il nemico e complici nel fare il bene. Essere alleati contro il nemico significa essere alleati di Dio. Essere complici nel fare il bene significa essere complici di Dio nel costruire il suo Regno.

IL NEMICO DELLA COPPIA
Gli autori di “Eclisse della differenza” osservano che il nemico è tutto ciò che si oppone alla promozione della persona secondo il piano di Dio. È tutto ciò che divide la coppia, distruggendo la comunione. Siamo di fronte ad una alleanza primigenia tra uomo e donna. Dio si prende cura dell’umanità. E per far questo, che cosa fa? Crea una coppia. Essere coppia significa essere complici e alleati. La coppia umana è l’apice della creazione. Questo spiega il perché il matrimonio, la comunione delle persone, l’amore coniugale siano così difficili e messi continuamente alla prova. 

VALENZA TERAPEUTICA
Ogni relazione di coppia ha in sé una valenza terapeutica, per la coppia stessa e per gli altri, in primis i figli. Dio ha creato la donna all’uomo, perché insieme possano costruire un rapporto inter-personale basato sull’accoglienza. La donna è data come “aiuto” all’uomo in un modo tutto particolare. È “il paradigma biblico della donna” riassunto nel concetto di “ezer”.

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