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Sapevi che alcuni angeli sono più vicini a Dio di altri?

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padre Antonio María Cárdenas - pubblicato il 23/07/15

La gerarchia degli angeli: le tre sfere e i nove cori angelici

Forse abbiamo sentito parlare di “serafini”, “troni” o “dominazioni”, e di fronte a questi termini potremmo chiederci a cosa servano e che aiuto ci danno.

In primo luogo, bisogna dire che l'ordine o gerarchia esistente nel mondo angelico ha la sua base nell'ordine esistente nella Santissima Trinità. Per questo, l'ordine angelico è un riflesso di Dio Uno e Trino, non qualcosa di arbitrario o prodotto di un'invenzione umana.

L'ordine che esiste in Dio si manifesta in modo imperfetto nell'intera creazione: ogni creatura, ogni cosa occupa il luogo che le spetta, e allo stesso tempo quest'ordine presuppone un'armonia in tutte le creature e tra tutte loro.

Questo riflesso di Dio si manifesta in modo più perfetto nel mondo angelico, visto che gli angeli, essendo spiriti puri, si trovano più vicini a Dio.

Ciò ha fatto sì che nella Tradizione della Chiesa si parli dell'esistenza di una gerarchia angelica: ci sono tre sfere ognuna delle quali è composta da tre cori. C'è quindi un totale di nove cori angelici distribuiti in tre sfere.

In questo modo, si vede già un riflesso di Dio: se Dio è Uno e Trino, nel mondo degli angeli troviamo tre sfere, in ciascuna di essere tre cori e una sola gerarchia.

L'immagine che può aiutare a comprendere questo tema dell'ordine degli angeli è allora quella dei circoli: tutti i santi angeli si orientano a Dio e ricevono la luce di Dio. Dio è il centro di tutti i cori e di ogni santo angelo individuale.

Anche se tutti i santi spiriti ricevono la luce divina, ci sono angeli che si trovano più vicini a questa luce di altri, e questo dà origine alle tre sfere e ai nove cori.

Ciò significa che il raggruppamento degli angeli si riferisce al loro grado di vicinanza a Dio. Quello che determina questa gerarchia è la loro vicinanza a Dio, che costituisce il grado di perfezione e i compiti affidati a ciascuno dei cori angelici; ogni coro riceve la luce di Dio, come si è detto, ma ciascuno di loro trasmette la forza, il calore e lo splendore di questa luce in nove modi diversi.

Tenendo conto di questo, il mondo angelico è formato da:

Prima sfera: Gli angeli di questa sfera sono quelli più vicini a Dio, e di essa fanno parte i serafini, i cherubini e i troni.

Seconda sfera: In questa sfera si trovano i cori delle dominazioni, delle potestà e dei principati.

Terza sfera: È la sfera che riceve la luce di Dio ma non in modo tanto vicino come nel caso degli angeli della prima e della seconda sfera. Si tratta degli angeli più vicini agli uomini. In questa sfera ci sono le virtù, gli arcangeli e gli angeli.

Va detto che nella Tradizione c'è oggi unanimità riguardo alla sequenza dei cori che compongono la prima sfera, come c'è unanimità sulla posizione che occupano gli arcangeli e gli angeli.

Quanto ai nomi e alla sequenza degli altri cori non c'è unanimità, tra le altre cose perché San Paolo, parlando di questo tema in diverse lettere, non segue lo stesso ordine.

Detto questo, si può comprendere, rispetto alla gerarchia degli angeli, che non si tratta di una collezione di nomi singolari senza alcuna utilità, ma che ciascuno di loro è portatore della luce di Dio in un grado o in una misura relativa alla sua maggiore o minore vicinanza a questa luce. Queste creature spirituali sono portatrici della luce di Dio. Portano all'uomo questa luce divina, e come Dio nella sua creazione ha stabilito un ordine, un'armonia tra le creature, così Dio stesso vuole un'armonia tra gli angeli e gli uomini.

È desiderio di Dio che questa luce arrivi a noi attraverso gli angeli. Per questo l'unione con i cori angelici promuove l'unione con Dio, e per questo è necessario conoscere ciascuno di questi cori e l'aiuto che ci possono dare in ogni circostanza della nostra vita.

Terminiamo dicendo che i cori angelici e l'uomo sono chiamati, per disposizione divina, a vivere in armonia e in ordine, di modo che tra queste creature ci sia un'alleanza, una comunione.

In questo senso, si capisce che la gerarchia angelica ha come fine aiutare l'uomo in questo viaggio verso Dio, e per questo ciascuno dei nove cori svolge un ruolo attivo nel processo dell'unione dell'anima umana con Dio. Come ha affermato Benedetto XVI nell'udienza generale del 17 marzo 2010, i nove cori “possono rappresentare il cammino umano, la salita verso la comunione con Dio”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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