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Un argine contro l’ideologia gender a scuola

Catholic Schools and Public Funding for special Ed – it

David Bleasedale

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 28/02/15

Un seminario su Affettività Sessualità e Bellezza rilancia una forma educativa diversa per genitori e docenti. Appuntamento a Roma il 7 e 8 marzo

C'è il rischio di una diffusione indiscriminata dell'ideologia gender nelle scuole italiane? E' un allarme concreto? Se ne discuterà nel corso di due giornate di formazione sul tema "Sapere per educare – Affettività Sessualità e Bellezza", in agenda per il prossimo 7 e 8 marzo presso l’Ateneo Regina Apostolorum di Roma.

«Si va diffondendo nelle scuole italiane la proposta di corsi di educazione sessuale ispirati in realtà alla teoria del gender – osserva Lodovica Carli, medico ginecologo e direttore progetto educativo La Luna nel Pozzo, che aprirà i lavori della "due giorni" – secondo questa teoria, nella formazione dell’identità sessuale di una persona, il dato biologico non avrebbe alcuna importanza: maschile e femminile sarebbero in realtà frutto dei condizionamenti imposti dagli stereotipi culturali cui il soggetto è esposto».

UN'IDEOLOGIA CHE DE-STRUTTURA LA FAMIGLIA
Pertanto, prosegue Carli, «la persona creerebbe da sé la propria identità sessuale, non più da intendersi come dato naturale ma come dato culturale, potendo scegliere fra diverse opzioni, anche mutevoli nel tempo». Si comprende così «il grande potere de-strutturante, la fondamentale grammatica umana di questa ideologia: da essa deriva la possibilità che una famiglia possa essere composta da due papa, due mamme, come da un solo genitore, aprendo inevitabilmente la strada a nuove forme di sfruttamento femminile come la cosiddetta ovodonazione o la gestazione di sostegno (altrimenti nota come “utero in affitto”)».

SENZA FONDAMENTO SCIENTIFICO
In realtà, questa teoria «non ha fondamento scientifico», sentenzia la ginecologa, che è anche dirigente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari. «In natura, ogni persona umana inizia ad esistere come persona sessuata, in forza dell’assetto cromosomico del nuovo individuo, presente già nello zigote. Il processo di sessualizzazione che ne deriva si attuerà durante tutta la vita fetale e coinvolgerà l’intero organismo, e non solo gli apparati riproduttivi».

DA DOVE SI ORIGINA LA DIFFERENZA TRA I SESSI
La differenza sessuale, così come la complementarietà fra i sessi, «sono determinate anche dalla organizzazione di alcune aree cerebrali, diversa fra i due sessi, che costituisce la base biologica per l’acquisizione di determinate, prevalenti abilità, come ad esempio il linguaggio o la rappresentazione spazio–temporale». Il processo di differenziazione sessuale culminerà poi , in entrambi i sessi, al momento della pubertà. «Il dato biologico è questo. Esso poi, naturalmente, interagirà con la vita relazionale del bambino,e con i suoi vissuti psichici per giungere a definirne l’identità sessuale».

FAMIGLIE ALL'OSCURO DI CIO' CHE ACCADE A SCUOLA
Attualmente, in diverse scuole italiane, è un dato di fatto che si vanno moltiplicando interventi educativi e proposte di educazione alla sessualità che di fatto introducono i bambini o ragazzi alla ideologia gender. «Mediante diversi strumenti didattici, libri, filastrocche, giochi – spiega Carli – si tende a proporre a scolari e studenti l’indifferentismo sessuale, e ciò sta creando non pochi disagi sia nelle famiglie, spesso all’oscuro di quanto accade a scuola, sia nei minori coinvolti nei progetti, che non di rado vengono apparentemente finalizzati alla prevenzione di violenze e discriminazioni legate al genere ed all’orientamento sessuale».

UNA DERIVA CONTRO IL GENDER
Il peggio, sottolinea il direttore del progetto educativo La Luna nel Pozzo, «è che non c'è coinvolgimento e preventivo assenso dei genitori , che sono e rimangono i primi educatori dei loro figli, come recita la Costituzione Italiana. Questo non è accettabile». Il Convegno parte proprio da qui: dalla volontà di genitori, insegnanti, educatori «che desiderano vivere pienamente il proprio compito educativo, confrontandosi anche con l’ideologia del gender e con le sue ricadute in campo educativo, ma inoltrandosi soprattutto nell’itinerario di bellezza in cui l’affettività e la sessualità umana introducono».

UN AIUTO AI FIGLI CHE CRESCONO
Perché è tempo «di proposte, buone, positive, che aiutino i ragazzi, ma anche i loro educatori, figli di un’epoca confusa, a riscoprire la bellezza del maschile, del femminile, dell’essere coppia, marito, moglie, padre, madre, ma soprattutto figli; che è il contrario dell’ideologia prometeica dell’indifferentismo sessuale».

EDUCAZIONE A SCUOLA E DIRITTI DELL'UOMO
Non a caso il seminario nasce dall’intuizione di alcuni genitori, docenti, educatori e psicologi che aderiscono all’Associazione “Non si tocca la famiglia” e “Comitato Articolo 26″, «associazioni che nascono con la specifica finalitá di sostenere il diritto dei genitori, e della famiglia, a decidere in tema di educazione dei loro figli, diritto sancito dal suddetto articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo». Molte sono le organizzazioni e singoli cittadini che hanno aderito all‘iniziativa, patrocinata anche dal Forum Nazionale delle Associazioni Familiari, dall’Associazione Nazionale Scienza & Vita, dall’AGE (Associazione Italiana Genitori) e dall’AGESC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche).

GLI SCOLARI CHIEDONO "AIUTO"
Recenti ricerche sullo “stato dell’arte” dell’educazione sessuale nelle scuole raccontano infatti una discrepanza fra il bisogno del ragazzo e l’offerta formativa proposta da molte scuole. «Ai ragazzi – aggiunge ancora Carii – si offre prevalentemente informazione contracccetiva e sessuale, proposta da cosiddetti esperti, ginecologi o psicologi per lo più, cui troppo spesso i genitori delegano il loro compito educativo. Ma laddove prevale questa modalità di “informazione” sessuale, i ragazzi, lasciati senza un autentico accompagnamento educativo, decidono da soli i loro comportamenti; e proprio dove si parla di più di sesso e contraccezione, aumentano gravidanze, quasi sempre interrotte, e malattie sessualmente trasmesse, in Italia come in Europa. Ma chi riflette su questo?»

IL FILO E LA RETE
I ragazzi, invece, chiedono «accompagnamento e proposte di significato per la loro vita e quindi per la loro affettività e sessualità; perché si nasce da una relazione fra diversi e si vive di relazioni». A tal fine, il Forum della Associazioni Familiari sta portando avanti il progetto "Il filo e la rete", che ha come obiettivo quello di aiutare genitori, docenti, educatori ad approfondire l'ideologia gender, fornendo loro, se lo desiderano, strumenti per valutarne gli effetti educativi, ed anche per opporsi ad essa.

LA BELLEZZA DELLA SESSUALITA' UMANA
Soprattutto “Il filo e la rete”, di cui Carli è responsabile, vuole sostenere «la ri-scoperta della bellezza della sessualità umana, far conoscere, valorizzare e collegare esperienze di buone prassi di educazione dell'affettività e della sessualità con chi voglia proporre un modo nuovo di lavorare su questi contenuti con i giovani. Ed in questo Convegno ne incontreremo alcune: “Teen Star”, la “Luna nel pozzo”, il “Progetto Pioneer”, ad esempio: proposte – conclude la ginecologa – in grado di accompagnare i ragazzi ma anche di assicurare una indispensabile formazione a docenti e genitori: per educare il cuore dell’uomo».

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