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Gay e cattolica? Una scrittrice trova la propria via

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Mark Stricherz - pubblicato il 19/01/15

La vicenda di Eve Tushnet

Si preannunciava una serata strana e complicata. Eve Tushnet, una nota intellettuale cattolica omosessuale, è arrivata solo pochi minuti prima del suo discorso al Catholic Information Center e si è seduta da sola su una sedia nella parte anteriore di una cappella che fa anche da auditorium. Non ha parlato con nessuno.

“All'epoca pensavo di essere l'unica persona ad essere gay e a seguire l'insegnamento della Chiesa”, ha affermato la Tushnet iniziando il suo discorso. Ha descritto il suo secondo anno di studi all'università di Yale nel 1998, l'anno in cui si è convertita da una tradizione ebraica secolare al cattolicesimo. “Fondamentalmente avevo davanti due strade: cercare di compiere una cosa difficile ed essere single o uscire con le ragazze. Non è facile costruirsi una vita. Come ha detto la mia amica Lindsey, non si può costruire una vita su una linea che non è nemmeno più lunga di un tweet”.

Il pubblico ha riso nervosamente, ma l'espressione di molti ha solo aumentato il senso di ansia che la Tushnet provava. Vicino al podio di legno, ha visto un mare di volti che la fissavano con una smorfia di disapprovazione.

Pronunciare discorsi preparati la fa sentire un po' a disagio. “Mi sono sempre trovata meglio nella parte dedicata alle domande e risposte”, ha confessato in seguito. “E dopo poco mi manca il respiro”. Quando era ancora piccolissima, un un vaso sanguigno si è avvolto intorno alla sua trachea, un difetto della nascita che si è rivelato quasi letale. Come risultato, ansima.

La Tushnet sapeva che pronunciare quel discorso sarebbe stato difficile. Il 19 dicembre, uno scrittore e attivista cattolico conservatore ha criticato lei e un “nuovo omofilo” dicendo che erano narcisisti e mettendo in discussione la sua affermazione per la quale l'omosessualità è immutabile e un dono spirituale. “Ci siamo sul 95% degli insegnamenti della Chiesa, ma il restante 5% è un problema serio sul quale i nuovi omofili devono impegnarsi”, ha scritto Austin Ruse su Crisis.

La Tushnet non è Andrew Sullivan, un noto scrittore cattolico gay che ama la Messa e parti dell'insegnamento della Chiesa ma rifiuta la sua morale sessuale. Il titolo del suo libro è Gay and Catholic. Ha citato Sant'Aelredo di Rievaulx, un monaco trappista del XII secolo. Anche se cattolici conservatori come Ross Douthat lodano la Tushnet, alcuni progressisti e conservatori dicono che riconciliare Stonewall (scontri tra omosessuali e la polizia a New York negli anni Sessanta del Novecento, ndt.) e la Madre Chiesa è un compito impossibile.

Quattri giorni dopo l'editoriale di Ruse, lo scrittore progressista Damon Linker ha affermato che è evidente che “finché coloro che sostengono questi punti di vista così decisamente anti-gay esercitano influenza nella Chiesa…, i gay affronteranno sempre una scelta netta: lasciare la Chiesa per sempre o far scomparire in qualche modo i loro desideri omosessuali. Esilio o cancellazione. Non c'è una terza alternativa. Nemmeno il celibato”.

Padre Arne A. Panula, direttore del Catholic Information Center, ha pensato che una terza alternativa potrebbe però essere possibile e ha invitato la Tushnet a parlare dopo aver sfogliato Gay and Catholic. “In che modo la Chiesa dovrebbe esercitare la sua pastorale con le persone che provano attrazione per lo stesso sesso? È qualcosa che è in discussione”, ha detto padre Panula, sacerdote della Prelatura personale dell'Opus Dei.

I dipendenti del centro non hanno esitato a rivolgersi alla Tushnet. In occasione del suo intervento non sono stati serviti birra o vino, per adeguarsi alle sue lotte passate con l'acolismo. Nel foyer della sala centrale del Centro c'erano 75 copie cartacee del suo libro, in vendita a 15.95 dollari.

Prima che la Tushnet arrivasse, un uomo si è seduto su un divano a leggere una copia del libro, mentre un altro lo leggeva su una sedia. I canti gregoriani riempivano l'aria, diffusi dagli altoparlanti.

La Tushnet e i cattolici ortodossi hanno posizioni discordanti su questioni filosofiche fondamentali. L'identità omosessuale è un punto cruciale. Nella sezione dedicata alle domande e risposte, la Tushnet ha preso un carta che chiedeva perché insiste a identificarsi come lesbica. Ha risposto che l'identificatore è naturale. “Vale anche per i giornalisti. Vogliono essere conosciuti come giornalisti”, ha aggiunto.

Dopo l'intervento, padre Panula ha detto che non concordava con lei su questo punto. “Dicono 'Sono gay', io dico 'No, non lo sei. Sei un figlio di Dio'”.

La Tushnet ha trovato poca opposizione su altri possibili punti di disaccordo.

Prendiamo la sua idea di servizio e sublimazione. Ha affermato che i cristiani gay dovrebbero incanalare i propri desideri erotici nel servire gli altri e vivere la propria vocazione. Consulente in un centro per le gravidanze a rischio, la Tushnet ha detto che aiutando le donne che prendono in considerazione l'aborto ha imparato ad essere più umile e paziente. “Viviamo in un'era atomistica. I single si sentono soli, le persone sposate si sentono sole. Dobbiamo costruire e curare le persone”, ha dichiarato.

Circa un'ora dopo, la Tushnet ha terminato il suo discorso. “Non voglio sembrare una stupida o una 'so tutto io'”, ha detto, sedendosi su una sedia mentre gli acquirenti del libro si mettevano in fila per parlare con lei. Almeno pubblicamente, nessuno l'ha accusata di nulla. Più di una persona ha detto che avrebbe pregato per lei.

Mark Stricherz copre le notizie da Washington per Aleteia. È autore di Why the Democrats are Blue.

[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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