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“Il papa non ha avuto paura di abbracciarmi”

Homme défiguré bénit par le pape – it

© ANSA/CLAUDIO PERI

Marine Soreau - pubblicato il 19/11/14

La storia di Vinicio, l'uomo sfigurato dalla neurofibromatosi che ha emozionato tutto il mondo ricevendo l'abbraccio di papa Francesco

“Mi ha accarezzato tutto il viso, e mentre lo faceva sentivo solo amore”. Lo ha raccontato Vinicio, l'uomo sfigurato dalla malattia che papa Francesco ha abbracciato e le cui foto hanno fatto il giro del mondo.

Intervistato da “Panorama”, il 53enne ha parlato con grande emozione dell'affetto ricevuto dal papa in Piazza San Pietro.

“Prima gli ho baciato la mano, mentre lui con l’altra mi carezzava il capo e le ferite. Poi mi ha attirato a sé, abbracciandomi forte e baciandomi il viso. Avevo la testa contro il suo petto, le sue braccia che mi avvolgevano. E lui mi teneva stretto stretto, come coccolandomi, non si staccava più. Ho cercato di parlare, di dirgli qualcosa, non ci sono riuscito: l’emozione era troppo forte. È durato poco più di un minuto, ma a me è sembrata un’eternità”.

Nato a Isola, in provincia di Vicenza, Vinicio abita con la sorella minore Morena e con la zia Caterina, che si prende cura dei due nipoti. Come sua sorella, che presenta una forma meno grave, soffre di neurofibromatosi di tipo 1 (nota anche come malattia diRecklinghausen) da quando aveva 15 anni. Questa malattia provoca tumori dolorosi in tutto il corpo, e per questo male non esiste ancora una cura.

“I primi segni si sono manifestati dopo i quindici anni. Mi avevano detto che sarei morto a trenta. Invece sono ancora qui”, ha raccontato.

“Le mani del Papa sono così morbide… Morbide e bellissime. E il suo sorriso limpido e aperto. Ma la cosa che più mi ha colpito è che non sia stato lì a pensarci se abbracciarmi o meno. Io non sono contagioso, ma lui non lo sapeva. Però l’ha fatto e basta: mi ha accarezzato tutto il viso, e mentre lo faceva sentivo solo amore”.

Non c'è bisogno di dire che le persone affette da neurofibromatosi spesso sono emarginate per via del loro aspetto. “Vinicio, a suo modo, è stato fortunato. La zia, una piccola e rubiconda signora di 68 anni, sempre allegra, lo ama visceralmente e lo abbraccia di continuo”, ha spiegato la giornalista che ha raccolto la sua storia.

Nei casi più gravi, la neurofibromatosi deforma la persona al punto che perfino i medici si tengono a distanza. “ Una volta, in ospedale, mi stavo spogliando quando è entrato un medico, di colore. Mi ha guardato e si è irrigidito, quasi sconvolto. Più tardi mi è venuto vicino e mi ha chiesto scusa. Ha detto che in Africa aveva avuto a che fare con malattie terribili, ma che non aveva mai visto niente di così devastante. Le sue parole mi hanno molto toccato”.

A Isola Vinicio è accettato quasi da tutti. Ha un suo gruppo di amici, con i quali va a mangiare la pizza e a vedere le partite di calcio. E corteggia tutte le infermiere, spendendo in fiori parte dei 130 euro che guadagna ogni mese lavorando in una casa di riposo.

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