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Essere donna: la profonda bellezza della femminilità

Mujer bengalí – it

© Rakib Hasan Sumon

Revista Ser Persona - pubblicato il 16/09/14

L'elemento femminile è molto importante: la vera uguaglianza è nel valore della differenza

Femminilità e mascolinità sono tra loro complementari non solo dal punto di vista fisico e psichico, ma ontologico. È soltanto grazie alla dualità del maschile e del femminile che l’umano si realizza appieno”. Giovanni Paolo II, Lettera alle donne, 1995.

Nessuno è in disaccordo per quanto riguarda l’uguale dignità di uomo e donna, ma si pontifica su questa come se fosse una vittoria moderna o recente, il che non è vero. Il grave problema è che rivendicando questa dignità ci si riferisce solo all’uguaglianza di capacità, opportunità lavorative, sociali, politiche… Per questo, si tende ad assimilare la donna all’uomo, ma equiparandoli non si rispetta la diversa dotazione naturale ed essenziale di ciascuno, con la grave conseguenza della disumanizzazione di entrambi. Il fatto che l’uomo diventi effeminato è tanto grottesco quanto il fatto che la donna diventi mascolina.

Pretendere l’uguaglianza di ciò che è diverso fa solo sì che ciascuno perda la propria ricchezza e riceva in cambio elementi che, lungi dall’essere perfezionamenti, sono solo ostacoli per raggiungere la pienezza dello sviluppo umano. Uomo e donna hanno risorse diverse, prescindendo dalle quali non si possono raggiungere la perfezione come persone e il destino di ciascuno di loro: nel caso dell’uomo serve la mascolinità, nel caso della donna la femminilità.

Ecco alcune differenze corporee e psichiche tra uomo e donna che sottolineano la sublimità della femminilità.

Il corpo dell’uomo è più forte, più capace di sforzi fisici, di lavori duri… È progettato più per dare che per ricevere, per cui l’uomo assume naturalmente il ruolo di colui che provvede e tende ad essere egocentrico, ad essere riconosciuto.

Quello della donna, invece, è più debole o meno atletico, richiede più protezione. È progettato più per ricevere, risvegliando la tenerezza protettiva dell’uomo, richiamandolo allo sforzo della conquista.

La donna, avendo una costituzione fisica più debole, tende per questo a giudicare le realtà sensibili più in relazione al suo corpo, e questo la orienta ad occuparsi dei più deboli con delicatezza e affetto senza paragoni.

La voce dell’uomo è grave, utile nel comando, nella leadership, nelle situazioni urgenti. La voce della donna è dolce e melodiosa proprio per cullare, consolare, anche far dormire.

L’uomo cerca una posizione sociale. La donna cerca la stabilità emotiva per trasformarsi in rifugio quando si ha bisogno di lei.

L’uomo pone enfasi sull’unione sessuale. La donna somatizza di più i suoi sentimenti elevandoli con il suo essere personale per cercare l’unione morale e psicologica.

A livello psicologico, l’uomo è più oggettivo, più teorico, scientifico, costruttore esperto… La donna è più pratica per quanto riguarda le persone (basta vedere con quanta facilità fanno amicizia tra loro le donne), e in genere si dice che sia più intuitiva. La conoscenza intuitiva (personale) è superiore a quella razionale, perché senza discorrere può arrivare rapidamente al cuore delle cose, con un’analisi concreta.

La donna in genere si concentra sui dettagli pratici in modo più meticoloso, terreno su cui l’uomo ha difficoltà, ma allo stesso tempo ha bisogno dell’atteggiamento dell’uomo per affrontare le questioni teoriche, oggettive; verità necessarie come quelle che si richiedono per un possibile progetto di vita familiare, sociale, scientifico. Ciò spiega rispetto all’uomo che sia facile per lui assistere la donna e difficile capirla. La donna, invece, essendo in genere più intuitiva, può assistere meglio l’uomo dopo averlo intuito e compreso. L’uomo in genere dimentica di curare il proprio aspetto. La caratteristica della donna è la bellezza, e la bellezza è ciò che attrae – e questo non solo a livello esteriore, ma soprattutto interiore. Quando personalizza la sua bellezza, è convocatrice e non provocatrice.

Visto che le potenze spirituali umane, intelligenza e volontà, sono più personalizzate nella donna che nell’uomo, è quindi più sensibile, servizievole, compassionevole, generosa, costante, riunitiva.

Per la meraviglia di una femminilità profondamente personalizzata, la donna si umanizza tanto da poter essere più madre di quanto lo sposo sia padre, e questo non solo in quelle che lo sono; più sposa dello sposo, più sorella del fratello, più fidanzata del fidanzato, migliore psicologa, pedagoga, infermiera, coordinatrice di attività e di gruppi di persone…

Tutte le manifestazioni di femminilità sono motivi di bontà per l’uomo.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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san giovanni paolo iiuomo e donna
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