Si intitola “La Chiesa della misericordia”, il libro con le meditazioni di papa Francesco, appena pubblicato dalla edizione San Paolo. Ecco alcuni brani del volume:
Quel padre che non dimentica nessuno dei suoi figli
“Rileggere la parabola del Padre misericordioso mi dà sempre una grande speranza. Pensate a quel figlio minore che era nella casa del Padre, era amato; eppure vuole la sua parte di eredità; se ne va via, spende tutto, arriva al livello più basso, più lontano dal Padre […]. E il Padre? Aveva dimenticato il figlio? No, mai. E' lì, lo vede da lontano, lo stava aspettando ogni giorno”.
Le chiacchiere che fanno male
“Ognuno si chieda oggi: faccio crescere l'unità in famiglia, in parrocchia, in comunità, o sono un chiacchierone. Sono motivo di divisione, di disagio? […] Un cristiano prima di chiacchierare deve mordersi la lingua: la lingua si gonfia e non può più parlare”.
Una comunità dove c'è posto per tutti
“C'è stata nella storia la tentazione di alcuni che affermavano: la Chiesa è solo la Chiesa dei puri, di quelli che sono totalmente coerenti, e gli altri vanno allontanati. Questo non è vero! Questa è un'eresia! La Chiesa, che è santa, non rifiuta i peccatori […]. Chiama tutti a lasciarsi avvolgere dalla misericordia, dalla tenerezza, dal perdono del Padre”.
Per una Chiesa casa di comunione
“A volte sorgono incomprensioni, conflitti, tensioni, divisioni, che feriscono, e allora la Chiesa non ha il volto che vorremmo, non manifesta la carità, quello che vuole Dio. […] Occorre cercare, costruire la comunione, educare alla comunione e superare incomprensioni e divisioni, incominciando dalla famiglia, dalle realtà ecclesiali, dal dialogo ecumenico pure. Il nostro mondo ha bisogno di unità”.
Chiesa di speranza
“Il compito primario che spetta alla Chiesa è quello di testimoniare la misericordia di Dio e di incoraggiare generose risposte di solidarietà per aprire a un futuro di speranza”.
Quando solidarietà fa rima con comunità
“La parola 'solidarietà' si è un po' logorata e a volte la si interpreta male, ma indica molto di più di qualche atto sporadico di generosità. Richiede di creare una nuova mentalità che pensi in termini di comunità, di priorità della vita di tutti rispetto all'appropriazione dei beni da parte di alcuni”.
Puntare alla santità
“Che cosa posso fare io che mi sento debole, fragile, peccatore? Dio ti dice: non avere paura della santità, non avere paura di puntare in alto, di lasciarti amare e purificare da Dio. Non avere paura di lasciarti guidare dallo Spirito Santo”.