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Quale natura per l’uomo?

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Lucandrea Massaro - Aleteia - pubblicato il 13/03/14

Don Maurizio Botta parla di alcuni dei temi dell'Oratorio Piccolo e degli incontri che organizza

Nuovo incontro nella parrocchia romana di Santa Maria in Valicella, promosso dall'“Oratorio Piccolo” di don Maurizio Botta che ha scelto il tema “Natura contro natura. A quando una ecologia dell'uomo?” per l'incontro di venerdì 14 marzo.

Un tema quanto mai attuale e che – nella presentazione su facebook – accompagna con una frase di un autore “misterioso” (ma di cui noi vi sveleremo l'identità, Ndr): "Dobbiamo ascoltare il linguaggio della natura e rispondervi coerentemente. Vorrei però affrontare con forza un punto che – mi pare – venga trascurato oggi come ieri: esiste anche un’ecologia dell’uomo. Anche l’uomo possiede una natura che deve rispettare e che non può manipolare a piacere. L’uomo non è soltanto una libertà che si crea da sé. L’uomo non crea se stesso. Egli è spirito e volontà, ma è anche natura, e la sua volontà è giusta quando egli rispetta la natura, la ascolta e quando accetta se stesso per quello che è, e che non si è creato da sé. Proprio così e soltanto così si realizza la vera libertà umana”. Aleteialo ha intervistato.

Padre Maurizio, perchè parlare di “ecologia dell'uomo”?
Botta: L'espressione “ecologia dell'uomo” è una espressione di Benedetto XVI, che egli usò nel suo intervento al parlamento tedesco e che mi colpì moltissimo. Noi siamo attenti all'ecosistema, ma purtroppo ci dimentichiamo che anche l'uomo è natura, e che ha le sue leggi. In alcuni ambiti questa “natura dell'uomo” viene negata, come se l'essere umano fosse solo cultura.

Parlerete anche dell'ideologia gender, un tema molto delicato in questo momento?
Botta: Nella mezz'ora di catechesi non toccherò questo problema, sicuramente eugenetica ed eutanasia oppure alcuni comportamenti che ci autoimponiamo come i tempi di riposo che non rispettiamo.
Anche il menarca ci indica che la maturità biologica della donna è a 14-15 anni eppure posticipiamo anche di vent'anni la prima gravidanza. Poi nella discussione si vedrà…

Lei ha citato, tra gli spunti di riflessione per l'incontro di domani, il libro dell'ex parlamentare PD, Mario Adinolfi, “Voglio la Mamma”, perchè?
Botta: Certe posizioni ideologiche della sinistra su questi temi, Adinolfi dimostra che non sono “di sinistra” perché non sono posizioni a difesa dei più deboli, cioè degli ultimi. Nel libro racconta – per fare un esempio – come alcuni suoi amici albini, una coppia di fratelli che lui descrive come persone di rara intelligenza, siano sgomenti dal fatto che ormai ci siano pochissimi altri albini in Italia e che probabilmente se fossero nati in questo periodo storico semplicemente non sarebbero mai nati, a causa della deriva eugenetica che c'è nella società, con la “preselezione” degli embrioni.
Molti cattolici a volte abbiamo questa idea che tutti coloro con i quali parliamo debbano essere ortodossi e intransigenti, invece quello che dobbiamo capire è che le persone possono non condurre una vita “perfetta” ma non per questo non sappiano schierarsi in modo coraggioso verso una visione antropologica rispettosa dell'uomo, il libro di Mario in questo è esemplare al di là delle singole scelte di vita dell'autore (che è un divorziato risposato, Ndr) e che con coraggio si sta prendendo attacchi da tutte le parti…

Per approfondire i nostri dossier: 

Gender ideologico o biologico

Che cos'è l'eutanasia?

Tags:
bioeticaideologia gender
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