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Che cos’è un diacono permanente?

Il diacono permanente

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Catholic.net - pubblicato il 17/10/13

Può battezzare, benedire matrimoni, portare il viatico ai malati, presiedere funerali, ma non è un sacerdote. Qual è allora la differenza?

Il ministero ecclesiastico, che è il ministero degli uomini dediti al servizio di Dio, comprende tre gradi differenti del sacramento dell'ordine sacerdotale: i vescovi, i sacerdoti e i diaconi. Due di questi gradi partecipano ministerialmente al sacerdozio di Cristo: l'ordine episcopale, che corrisponde ai vescovi, e l'ordine del presbiterato, corrispondente ai sacerdoti.

L'ordine del diaconato, secondo il catechismo della Chiesa Cattolica (n. 1554), è destinato ad aiutare e a servire i vescovi e i presbiteri. Per questo, il termine “sacerdote” designa vescovi e presbiteri, ma non i diaconi.

La dottrina cattolica stabilisce che il grado del diaconato è un grado di servizio, istituito fin dall'epoca degli apostoli, come testimoniano gli Atti degli Apostoli e la Lettera di San Paolo a Timoteo:

“In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana. Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero:'Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense. Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola'. Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un proselito di Antiochia. Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani” (At 6, 1-6)

“Allo stesso modo i diaconi siano dignitosi, non doppi nel parlare, non dediti al molto vino né avidi di guadagno disonesto, e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio” (1 Tm 3, 8-10).

Diakonia è la parola greca che definisce la funzione dei diaconi. Significa servizio, ed è di tale importanza per la Chiesa che viene conferita con un atto sacramentale definito “ordinazione”, ovvero dal sacramento dell'Ordine.

Sant'Ignazio di Antiochia ha commentato l'importanza dei diaconi: “Tutti siano riverenti nei confronti dei diaconi come Gesù Cristo, come anche il vescovo, che è immagine del Padre, e i presbiteri, come il senato di Dio e come l'assemblea degli apostoli: senza di loro, non si può parlare di Chiesa” (Trall 3, 1).

Ma qual è il servizio che i diaconi prestano alla Chiesa?

“I diaconi partecipano in una maniera particolare alla missione e alla grazia di Cristo. Il sacramento dell'Ordine imprime in loro un sigillo ('carattere') che nulla può cancellare e che li configura a Cristo, il quale si è fatto 'diacono', cioè servo di tutti. Compete ai diaconi, tra l'altro, assistere il Vescovo e i presbiteri nella celebrazione dei divini misteri, soprattutto dell'Eucaristia, distribuirla, assistere e benedire il Matrimonio, proclamare il Vangelo e predicare, presiedere ai funerali e dedicarsi ai vari servizi della carità” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1570).

Inteso in questo modo, il diaconato non è solo un passo intermedio verso il sacerdozio, ma offre alla Chiesa la possibilità di contare su una persona di grande aiuto per i compiti pastorali e ministeriali.

Un diacono può battezzare, benedire matrimoni, assistere i malati con il viatico, celebrare la Liturgia della Parola, predicare, evangelizzare e catechizzare.

Contrariamente al sacerdote, però, non può celebrare il sacramento dell'Eucaristia (Messa), confessare o amministrare l'unzione dei malati.

Grazie a tutto ciò che può fare, il suo aiuto è importantissimo, soprattutto nel momento attuale, in cui mancano persone che aiutino i sacerdoti nei loro compiti.

Come nel caso dei presbiteri, solo uomini battezzati ricevono validamente l'ordinazione sacra per essere diaconi, ed è così perché Gesù ha scelto degli uomini per formare il collegio dei 12 apostoli.

C'è una differenza di grande rilievo tra i diaconi e i sacerdoti.

Mentre i sacerdoti ordinati della Chiesa latina sono in genere scelti tra uomini credenti che vivono celibi, ovvero che non si sposano e hanno il proposito di mantenere il celibato per il Regno dei Cieli, i diaconi si possono sposare.

Questo diaconato permanente è un arricchimento importante per la missione della Chiesa.

Dal Concilio Vaticano II, la Chiesa latina ha ristabilito il diaconato come un grado particolare all'interno della gerarchia, mentre le Chiese orientali lo hanno sempre mantenuto così.

In questo modo, gli uomini sposati che si dedicano ad aiutare la Chiesa attraverso la vita liturgica, pastorale o nelle opere sociali e caritatevoli possono rafforzarsi ricevendo l'ordine del diaconato, unendosi più intimamente all'altare, per compiere il proprio ministero con maggiore efficacia, attraverso la grazia sacramentale del diaconato.

La Chiesa cattolica, come nella parabola dell'uomo che trae qualcosa di nuovo e di vecchio dal suo tesoro, offre così sempre nuove forme di dedizione nel suo compito di aiutare l'umanità intera.

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