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Commetto un peccato se credo nel relativismo?

Credere nel relativismo è peccato?

@DR

A Sua Immagine - pubblicato il 16/10/13

Per il cristiano la verità è un rapporto personale con Dio nella persona di Cristo; tuttavia non dobbiamo mostrarci ostili verso tutte le ricerche

Il relativismo o il credere che possano esistere più verità, tante verità anche soggettive, è un peccato? A volte mi sembra presuntuoso e non corretto affermare che la nostra verità, quella indicata da Gesù e dalla Chiesa, sia l'unica degna di esistere e l'unica vera. Un saluto.

Giulia

La verità che si trasforma in programma di vita, che costringe alla conversione, che mette in discussione tante illusioni e svela le nostre inquietudini più profonde è soltanto Cristo che si è presentato a noi con queste parole: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14,6). Gesù è verità perché è la rivelazione perfetta del Padre dal quale tutte le cose traggono origine e nel quale tutti trovano la loro consistenza e verità. Per il cristiano la verità non è un rapporto logico e un'astratta conoscenza intellettuale, ma è un rapporto persona con Dio nella persona di Cristo. Cercare Gesù, nella persona di Cristo. Cercare Gesù, aderire a Lui non deve farci rimanere indifferenti o, peggio ancora, ostili davanti a tutte le ricerche. Il Concilio Vaticano II, nel decreto Ad gentes, esorta i cristiani a scoprire “con gioia e rispetto i semi del Verbo” nascosti in tutte le diverse tradizioni religiose. Accettare o ricercare il dialogo non vuol dire assolutamente perdere la propria identità.

Al numero 56 della Redemptoris missio leggiamo: “Le altre religioni costituiscono una sfida positiva per la Chiesa: la stimolano, infatti, sia a scoprire e a riconoscere i segni della presenza del Cristo e dell'azione dello Spirito, sia ad approfondire la propria identità e a testimoniare l'integrità della rivelazione, di cui è depositaria per il bene di tutti”. Non dobbiamo dimenticare che l'incontro dei discepoli con Cristo ha inizio con una domanda: “Chi cercate?”. Ed è da una domanda e da un dialogo che inizia l'incontro con Cristo che è la verità. Una via verso la salvezza, una verità che ci libera e una vita piena di gioia che non passa sono possibili solo seguendo Cristo. Leggiamo al numero 5 della Redemptoris missio: “Risalendo alle origini della Chiesa, troviamo chiaramente affermato che Cristo è l'unico salvatore di tutti, colui che solo è in grado di rivelare Dio e di condurre a Dio. Cristo è l'unico mediatore tra Dio e gli uomini. Questa sua mediazione unica e universale, lungi dall'essere di ostacolo al cammino verso Dio, è la via stabilita da Dio stesso, e di ciò Cristo ha piena coscienza”.

Camminare con Cristo, accogliere pienamente la sua verità è la certezza per una vita impegnata nel rispetto di quel primato all'amore che non tramonta mai.

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Invia il tuo interrogativo, scrivendo una email a padreantonio@asuaimmaginesettimanale.it oppure spedendo una lettera all'indirizzo A Sua Immagine, Borgo Sant'Angelo 23, 00193 Roma. La risposta arriverà dal silenzio e dalla spiritualità del Monastero di San Benedetto di Subiaco. Padre Antonio offrirà una chiave per trovare un senso alle questioni poste, accompagnando il cammino di credenti e non credenti.

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