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La pornografia rende schiavi: va sradicata da Internet

Surprised and disgusted woman working on laptop

© Piotr Marcinski/SHUTTERSTOCK

Aleteia Team - pubblicato il 14/10/13

E' un business che macina ingenti quantità di denaro e danneggia l'anima e la psiche delle persone

Decine di studi di professionisti delle scienze sociali, riprodotti da centinaia di siti web, mostrano come la mappa mondiale della pornografia – a livello di riproduzione e consumo – si sia estesa dalla creazione di Internet ad oggi. Secondo gli esperti, le sue cause, i benefici economici milionari e le conseguenze sulla vita delle persone e delle società segnalano l'urgenza di affrontare questa realtà in modo multisettoriale.

E' la conclusione dello studio più recente sul tema (“Gli adolescenti e i giovani consumatori di pornografia sono più inclini a commettere violenza sessuale”), pubblicato il 7 ottobre dalla rivista Jama Pediatrics.

Nel rapporto, Michele Ybarra, del Centro per la Ricerca Innovativa di Salute Pubblica di San Clemente (California), e Kimberly Mitchell, psicologa dell'Università del New Hampshire, a Durham, segnalano che il 10% dei minori di 21 anni interpellati hanno riconosciuto di aver usato violenza sessuale su un'altra persona almeno una volta nella vita. Aggiungono poi che questa condotta è direttamente collegata al consumo abituale di pornografia. “La violenza sessuale potenziata dalla pornografia e dal suo consumo provoca oltre un milione di vittime ogni anno e costa 127.000 milioni di dollari. Per questo, è urgente controllare il consumo di pornografia mediante politiche pubbliche e programmi educativi di prevenzione”, segnalano i ricercatori.

L'anima schiavizzata

“Voi siete schiavi della pornografia come qualsiasi stella del porno. Se guardate pornografia o ne siete dipendenti, state cercando di riempire un vuoto dentro di voi che solo Dio può colmare. Ogni volta che guardate pornografia rendete questo vuoto più grande e distruggete la vostra vita”. Queste le parole categoriche dell'ex attrice porno Jennifer Case, pubblicate sulla rivista “The porn effect” nel 2011 e che identificano una causa spirituale alla base di questa dipendenza.

Circa e conformemente al sesto comandamento (Non commettere atti impuri), che previene dalle offese alla castità, il n° 2354 del Catechismo della Chiesa Cattolica segnala: “La pornografia… lede gravemente la dignità di coloro che vi si prestano (attori, commercianti, pubblico), poiché l'uno diventa per l'altro oggetto di un piacere rudimentale e di un illecito guadagno. Immerge gli uni e gli altri nell'illusione di un mondo irreale. È una colpa grave. Le autorità civili devono impedire la produzione e la diffusione di materiali pornografici”.

In coincidenza con questo, il Dipartimento di Psichiatria della Pontificia Università Cattolica del Cile identifica il consumo di pornografia come un “comportamento” in diretta relazione con la dipendenza dal sesso. “Le persone con questo disturbo”, segnalano i suoi esperti, “hanno problemi lavorativi, familiari, economici e sociali per la loro dipendenza visto che il loro comportamento sessuale li costringe a ricorrere frequentemente a postriboli, a comprare articoli pornografici, a chiamare spesso linee erotiche o ad avere relazioni sessuali con sconosciuti anche senza protezione, facendo sì che la propria vita ruoti intorno al sesso, senza provare nella maggior parte dei casi alcun tipo di piacere, ma sensi di colpa e sofferenza”.

Lo psichiatra Enrique Rojas denuncia nel n° 10 della Revista Humanitas che le statistiche riflettono un presente in cui esiste “una vera idolatria del sesso. Nel cuore della nostra società si sono instaurati il sesso a ogni ora e impulsi di pornografia e loro conseguenze. 'Cosificazione' degradante del sesso. Con una nota sui generis: volgarizza il sesso e allo stesso tempo lo trasforma in religione”.

Il cervello schiavizzato

Per il ricercatore William M. Struthers, specialista in neurologia e biopsicologia presso l'Università dell'Illinois, “conoscere come opera la rete di connessioni e reazioni agli stimoli del cervello” permette di comprendere perché l'esposizione alla pornografia “genera dipendenza e permanenza nel tempo… con un danno non solo sociologico e psicologico, ma anche spirituale”.

Nel suo libro “Wired for Intimacy: How Pornography Hijacks the Male Brain”, l'esperto identifica sette aspetti per mostrare cosa avviene nel cervello di chi vede pornografia.

Il materiale sessualmente esplicito scatena l'attivazione di un effetto specchio in alcuni neuroni del cervello maschile. Questi neuroni – che partecipano al processo di imitazione di un comportamento – possiedono anche la capacità di orientare il comportamento. Nel caso della pornografia, questo sistema di “neuroni specchio” scatena l'eccitazione, il che porta alla tensione sessuale e alla necessità di soddisfarla. “La triste realtà è che quando lo spettatore di pornografia agisce (spesso masturbandosi), ciò genera un condizionamento ormonale e neurologico che per via del suo disegno lo lega all'oggetto su cui si concentra”, afferma Struthers. “Nel progetto di Dio”, aggiunge, “il destinatario del suo desiderio dovrebbe essere sua moglie, ma per molti uomini l'oggetto è l'immagine su uno schermo. La pornografia lo schiavizza come spettatore di un'immagine, sequestrando la risposta biologica destinata a unire un uomo a sua moglie, per cui, inevitabilmente, si danneggia questo legame”.

Negli uomini, prosegue l'esperto, ci sono cinque aspetti chimici essenziali coinvolti nell'eccitazione sessuale e nella sua risposta. Quello che probabilmente gioca il ruolo più importante nella dipendenza dalla pornografia è la dopamina, che ha un compito fondamentale nel sistema responsabile dell'apprendimento 'orientato alla ricompensa' che avviene nel cervello. Ogni tipo di ricompensa che è stata studiata incrementa il livello di trasmissione di dopamina nel cervello; anche una serie di droghe che danno dipendenza, inclusi stimolanti come la cocaina, le anfetamine e le metanfetamine, agisce direttamente sulla dopamina nel sistema. La dopamina sorge quando una persona è esposta a stimoli nuovi, soprattutto se sono di indole sessuale, o quando uno stimolo è più eccitante del previsto. Visto che le immagini erotiche stimolano la dopamina a un livello più elevato rispetto al sesso con il partner abituale, l'esposizione alla pornografia provoca una “dipendenza dall'eccitazione”, perché (l'incremento di dopamina) condiziona il cervello a preferire l'immagine e ad essere meno soddisfatto del proprio partner sessuale della vita reale.

Perché gli uomini cercano una serie di nuove immagini sessuali esplicite anziché essere soddisfatti da quelle già viste? La ragione è attribuita all'effetto Coolidge, un fenomeno che si osserva nelle specie di mammiferi mediante il quale gli uomini (e in misura minore le donne) possono mostrare un interesse sessuale rinnovato di fronte a un nuovo partner sessuale potenzialmente ricettivo (anche se a livello di immagine), anche dopo aver rifiutato il sesso con il proprio partner sessuale precedente che sia ancora disponibile. Questo meccanismo neurologico è una delle ragioni principali dell'abbondanza e dipendenza dalla pornografia su Internet.

La sovrastimolazione nel cervello dei circuiti neuronali di ricompensa, come avviene con gli aumenti ripetuti di dopamina provocati dalla visualizzazione di pornografia, crea desensibilizzazione, segnala l'esperto. Spiega Gary Wilson: “Quando i ricettori di dopamina diminuiscono per via dell'eccessiva stimolazione, il cervello non risponde molto e ci sentiamo meno ricompensati dal piacere. Ciò ci spinge a cercare, anche senza misurarne le conseguenze, questa sensazione di soddisfazione… ad esempio accedendo a stimoli sessuali più estremi, aumentando la durata o la quantità di sessioni di porno che vedo fino a che il cervello non si addormenta”.

“Il profilo psicologico della nostra condotta e delle abitudini emozionali che consolidano il nostro carattere sessuale si costruisce in base alle decisioni che prendiamo”, afferma Struthers. “Ogni volta che la sequenza di eccitazione e risposta viene attivata si forma una memoria neurologica che influenzerà il nostro modo di processare e la risposta futura ai segnali sessuali. Il modo in cui questa via sarà attivata e percorsa si costituirà nel cammino (mentale) preferito che seguiremo regolarmente. Le conseguenze di ciò hanno ampia portata”.

Che cosa rende unica la pornografia su Internet? Si chiede Wilson, identificando una serie di ragioni: (1) La pornografia di Internet offre una novità estrema; (2) A differenza di ciò che avviene con il cibo e le droghe, non ci sono quasi limitazioni fisiche al consumo di pornografia su Internet; (3) La pornografia su Internet permette di mantenere alti gli stimoli in due sensi: nuovi 'compagni' (attrici-attori porno) e vedendo generi di questa attività nuovi e inusuali; (4) A differenza di quanto accade con le droghe e il cibo, la pornografia su Internet non attiva il sistema di avversione naturale del cervello; (5) L'impatto sull'utente… Il cervello di un adolescente è al culmine delle possibilità di produzione di dopamina e neuroplasticità, rendendolo altamente vulnerabile rispetto alla dipendenza e al condizionamento.

Negli uomini che si espongono a materiale sessualmente esplicito esiste una correlazione con ansia sociale, depressione, scarsa motivazione, disfunzione erettile, problemi di concentrazione e autopercezioni negative circa l'apparenza fisica e l'attività sessuale.

Struthers conclude che la pornografia altera l'essenza trascendente dell'essere umano… “Porta la sessualità umana dal suo preteso proposito di partecipare alla creazione approfondendo la sana intimità tra due esseri umani alla degradazione di un prodotto da consumare. Gli esseri umani diventano oggetti di consumo anziché individui che richiedono la dignità, e in questo processo le persone coinvolte nella sua produzione e nel suo consumo si vedono pregiudicate. Questo è un danno non solo sociologico e psicologico, ma anche spirituale”.

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